Le priorità dei capigruppo «Via le opere irrealizzabili Giovani e periferie al centro»
TRENTO Sabato mattina, nella sede della circoscrizione San Giuseppe-Santa Chiara di via Martini, hanno ascoltato il «decalogo» del sindaco Alessandro Andreatta (Corriere del
Trentino di domenica) e hanno abbozzato le prime riflessioni sulla futura pianificazione cittadina. E ora, in attesa di un nuovo confronto di coalizione, i capigruppo del centrosinistra autonomista mettono in fila priorità e parole chiave per la costruzione del nuovo Piano regolatore generale del capoluogo. Che, necessariamente, dovrà vedere la luce in tempi brevissimi.
«Non possiamo più aspettare, bisogna muoversi in fretta» è la sollecitazione del capogruppo del Patt Alberto Pattini. Che sulla costruzione del nuovo Piano ha le idee chiare: «Il Prg — precisa l’autonomista — non può essere il libro dei sogni. Per questo è necessario ripulire le carte dalle opere pianificate ma non più realizzabili». Pattini non si dilunga in elenchi, ma è facile immaginare che nelle opere nel mirino ci sia, ad esempio, il discusso boulevard disegnato nei primi anni Duemila dall’architetto catalano Joan Busquets. «Da affrontare — prosegue il capogruppo — ci sarà però anche il nodo delle norme di attuazione, che sono davvero troppo complicate». Un problema non da poco, per chi deve rapportarsi con lo strumento. «La tanto auspicata semplificazione deve essere applicata anche al Prg», avverte Pattini, che mette sul piatto anche altre due partite strategiche: la «riqualificazione del patrimonio esistente» e la «valorizzazione del verde agricolo». «L’agricoltura — spiega — è un bene primario per il capoluogo».
Punta l’attenzione sulle parti più esterne della città, invece, Paolo Serra. «È necessario — osserva il capogruppo del Pd — tenere conto della riqualificazione delle periferie, sia dal punto di vista urbanistico che della mobilità». Ma non solo: nella costruzione del nuovo Prg, sottolinea Serra, si dovrà «tenere presente anche che Trento, negli ultimi decenni, è cambiata molto. Rispetto al passato, è molto più multiculturale». Un riferimento, questo, alla previsione di aree per i luoghi di culto, uno dei nodi più discussi degli ultimi anni. Ma Serra invita anche a «sentire le realtà giovanili», così come a valutare forme innovative di edilizia per la popolazione anziana, in continua crescita. «Il sindaco — conclude il capogruppo del Partito democratico — nella riunione di sabato ha ipotizzato la possibilità di individuare un consigliere incaricato che si occupi del Prg. È una buona idea».
Guarda alle periferie anche Renato Tomasi, vicecapogruppo del Cantiere civico democratico (sabato scorso, alla riunione, il capogruppo Massimo Ducati era assente). «La questione delle circoscrizioni deve essere ripresa» dice Tomasi. Che — come Serra — sollecita un coinvolgimento delle nuove generazione nella pianificazione cittadina: «È importante parlare con i più giovani, che hanno una visione diversa della città rispetto alla nostra. Cerchiamo di capire quali sono le loro aspettative e le loro indicazioni». Via libera del Cantiere anche alla riconversione di qualche capannone industriale, così come alla creazione di un urban center.
Si dovrà tener presente che la città è cambiata, oggi è un centro molto più multiculturale di un tempo