La vendita di Il Trentino e l’Adige Gruppo Athesia e Caritro in campo
Quotidiani, grandi manovre in regione. Il gruppo di Ebner rileverebbe il 70% delle quote di Seta Su «L’Adige» si muove Fondazione Caritro, mandato esplorativo a Iori. Dellai chiede chiarimenti
Rivoluzione nell’informazione locale. Il gruppo Athesia, controllato dalla famiglia Ebner, ha chiuso la trattativa acquisendo il 71% delle quote di «Trentino» e «Alto Adige», oggi l’annuncio ufficiale. In Trentino, Fondazione Caritro sta sondando il terreno per investire sull’«Adige». Nella partita anche la Seac.
TRENTO Nel mondo dell’informazione locale si prepara una grande rivoluzione. Le tre principali testate in lingua italiana sono sul mercato. L’Adige, il Trentino e, soprattutto, l’Alto Adige. Sui quotidiani del gruppo Finegil si sta muovendo la bolzanina Athesia, mentre per L’Adige le dinamiche sono diverse. A quanto pare Fondazione Caritro starebbe sondando la possibilità di investire sul quotidiano di Via Missioni Africane, in una cordata imprenditoriale che potrebbe coinvolgere anche Seac, la società informatica dell’Unione di Trento. Su questa rivoluzione, l’ex governatore Lorenzi Dellai esce allo scoperto e cerca di smuovere le acque: «Leggo dei movimenti nel sistema editoriale locale e non posso non pormi qualche interrogativo.Pur nella consapevolezza che viviamo nel mondo globale e nulla è più come prima, è ragionevole pensare che la comunità trentina assista senza battere un colpo a una mutazione così forte negli assetti proprietari dei due giornali locali? Che il piano industriale di cui si scrive preveda o meno (subito o entro un qualche tempo ) un unico quotidiano, resta comunque il fatto che il partner editoriale di controllo del «Trentino» e dell’«Alto Adige» pare diventi un gruppo di lingua tedesca di Bolzano. E così si dice anche a proposito dell’Adige. In questo caso, si vocifera, addirittura con il concorso generoso delle finanze collettive trentine, attraverso la Fondazione Caritro. Se tale ipotesi fosse vera, non credo che si potrebbe parlare di una pagina esaltante per la comunità autonoma del Trentino, per le sue istituzioni e anche per le sue forze economiche e finanziarie. Nessuno può esimersi da un serio esame di coscienza».
In questo periodo pochi gruppi hanno la liquidità necessaria per investire: tra loro c’è Athesia, la storica casa editrice sudtirolese controllata dalla famiglia Ebner. Le trattative su Alto Adige e Trentino — avviate dopo il rifiuto di Isa, la finanziaria della Curia Trentina, di incrementare la sua quota — sono chiuse e oggi sarà dato l’annuncio ufficiale ai giornalisti. I termini dell’accordo sono ancora avvolti dal massimo riserbo ma qualcosa è trapelato. Athesia rileverebbe il 71% delle quote mentre il restante 29% rimarrebbe in mano ai soci attuali. Ovvero Isa (16%), l’imprenditore Pietro Tosolini (11%) e gli eredi Gentilini (2%). Dal punto di vista industriale l’operazione ha tutti i requisiti per funzionare. Il gruppo degli Ebner possiede una rotativa sottoutilizzata che sarebbe perfettamente in grado di stampare anche l’Alto Adige e il Trentino. Ulteriori sinergie sarebbero possibili per la raccolta pubblicitaria. Il sindacato regionale dei giornalisti segue con grande attenzione l’evoluzione della vicenda e il segretario Stefan Wallisch è preoccupato innanzitutto per i risvolti occupazionali che potrebbero esserci in particolare a Il Trentino, l’anello più debole della Seta. Anche la partita che si gioca a sud di Salorno è delicatissima. I conti Gelmi di Caporiacco, proprietari dell’Adige, hanno messo in vendita il giornale. Anche in questo gli Ebner potrebbero avere un ruolo in una cordata di cui fa parte anche la Fondazione Caritro. A quanto risulta lo scorso 30 giugno il Consiglio di gestione, pur con la perplessità di due membri su cinque, avrebbe dato mandato la presidente Michele Iori di esplorare la possibilità di investire qualche milione di euro. Pure Seac, di cui è presidente Gianni Bort, a capo di Unione e Camera di commercio, potrebbe essere della partita.
Deputato Il cambio è notevole Mancano le reazioni