Treni regionali, regno dei furbetti
Quattromila passeggeri irregolari in due settimane. Controllati 342 convogli
In due settimane di controlli a tappeto sui treni regionali nelle tratte del Veneto e del Trentino, gli agenti di Trenitalia hanno scoperto ben 4.000 passeggeri non in regola. Nel mirino 342 treni regionali, tra i più sensibili al fenomeno dell’evasione, con verifiche a terra e a bordo dei convogli. In totale, a bordo del treno sono stati venuti quasi 1.200 biglietti, per un importo di 10.000 euro.
TRENTO Trenitalia ha dichiarato guerra ai «furbetti». Pagare il biglietto è una buona abitudine poco digerita dai viaggiatori. È più facile fare i «portoghesi», intrufolarsi sui vagoni e sperare che non passi il controllore.
I numeri sono importanti. In sole due settimane di controlli a tappeto sui treni regionali nelle tratte del Veneto e del Trentino (per un totale di quasi 51.000), gli agenti hanno scoperto ben 4.000 passeggeri non in regola. Nel mirino 342 treni regionali, tra i più sensibili al fenomeno dell’evasione, con verifiche a terra e a bordo dei convogli. Complessivamente sono stati venduti a bordo del treno 1.197 biglietti per un importo complessivo di 10.000 euro e sono stati stilati 140 verbali di accertamento emessi per un importo di quasi 13.000 euro. Sono 2.805 le persone che sono state invece controllate in stazione e allontanate prima che salissero sul treno in quanto trovate senza biglietto di viaggio. L’attività antievasione, condotta da Trenitalia Regionale e da Protezione Aziendale, con il supporto di un team nazionale di controllori, è stata suddivisa in due tranche. Una lotta senza tregua contro i «furbetti» per recuperare risorse e migliorare la qualità del viaggio con particolare attenzione a chi paga il biglietto. Gli agenti, suddivisi in squadre, hanno «setacciato» tutte le linee regionali, concentrando l’attività sui treni e nelle fasce orarie a maggior rischio evasione. I pool costituiti da più persone hanno anche una funzione dissuasiva nei confronti di possibili reazioni aggressive da parte delle persone controllate. È già accaduto in più occasioni. La cronaca ha portato alla luce numerosi episodi di controllori aggrediti e talvolta picchiati da passeggeri che non avevano pagato il biglietto. Uno degli ultimi episodi risale all’inizio di settembre quando, sulla linea della Valsugana, sul convoglio Bassano-Trento, poco prima del confine con il Veneto, il capotreno è stato preso a calci e pugni. Secondo quanto ricostruito il passeggero avrebbe esibito al controllore un abbonamento valido solo in Trentino ma invece di accettare la sanzione pecuniaria prevista sarebbe passato alle vie di fatto, picchiando il controllore. L’episodio era accaduto davanti agli occhi degli altri passeggeri che stavano tornando a Trento, spaventati. Per questo Trenitalia ha disposto i controlli in squadre, ma, nonostante questo, in 36 casi è stato necessario chiedere l’intervento della polizia ferroviaria.
Tornando ai numeri, gli agenti hanno riscontrato nella prima settimana di controlli una percentuale di irregolari del 7,2%, mentre nella seconda settimana si è registrato il 6,7% di irregolari. I tassi più alti si sono riscontrati sulla tratta Verona-Mantova (12,67%), sulla Trento-Bassano (10,91%) e sulla Verona-Trento (10,78%). «Questo nuovo approccio al fenomeno dell’evasione — fa sapere Trenitalia, in una nota — punta a recuperare risorse finanziarie a beneficio della stragrande maggioranza dei viaggiatori che paga il biglietto e l’abbonamento, e delle Regioni, su cui compete l’onere di finanziare il servizio. Sebbene i viaggiatori non in regola siano più numerosi sulle tratte brevi, il recupero di risorse contribuirà al proseguimento del percorso di ammodernamento della flotta regionale».