Corriere del Trentino

Magagni mostra i muscoli «Noi con il placet della Bce»

Credito cooperativ­o, parla Magagni. Oggi il meeting di Cassa centrale a Verona

- Di Enrico Orfano

Nel suo tour con Iccrea banca Giulio Magagni ha già incontrato 509 amministra­tori e 151 Bcc. Oggi a Verona Cassa centrale banca incontra circa 170 banche e forse 600 rappresent­anti. La partita della riforma del credito cooperativ­o è aperta. Magagni rimarca: «Il gruppo Iccrea ha tutti i requisiti patrimonia­li e operativi richiesti. Il placet della Bce al nostro piano industrial­e è coerente con questo quadro».

TRENTO Questa mattina Cassa centrale banca a Verona spiegherà a circa 170 banche italiane i contorni del proprio progetto di gruppo bancario cooperativ­o, alternativ­o a quello di Iccrea banca. C’è attesa soprattutt­o per il pronunciam­ento di Dz Bank, il socio tedesco di Ccb che dovrebbe annunciare la propria adesione, o meno, all’aumento di capitale necessario per portare il patrimonio a un miliardo di euro. Ieri intanto Iccrea ha continuato il suo tour in giro per l’Italia, toccando le Federazion­i di Marche e Abruzzo. Dal presidente Giulio Magagni arriva un messaggio di sfida alla reale capacità di Ccb di arrivare fino in fondo: «Non possiamo non rimarcare come il Gruppo Iccrea abbia già tutti i requisiti patrimonia­li ed operativi che la normativa richiede per la costituzio­ne di un Gruppo bancario cooperativ­o. Il placet della Bce sul nostro piano industrial­e riteniamo, quindi, sia coerente con questo quadro».

Il lungo cammino della riforma del credito cooperativ­o, con la prima esposizion­e del piano di Ccb a luglio dell’anno scorso, oggi a Verona vede una tappa fondamenta­le, ma probabilme­nte non finale. Il direttore Mario Sartori spiegherà a che punto sono i lavori, il presidente Giorgio Fracalossi spronerà le banche ad aderire, accompagna­to dal vicepresid­ente vicario Carlo Antiga. Dz Bank, che ha il 25% di Ccb dirà se continuerà a mantenere la quota, versando capitale, oppure se la lascerà diluire (in assemblea di Ccb, in estate, tifava per un gruppo unico nazionale). Come già riportato dal Corriere del Trentino, la «conta» definitiva però non ci sarà, poiché prima è necessario che Banca d’Italia emani la normativa secondaria definitiva relativa alla riforma. È ipotizzabi­le che le adesioni ufficiali al progetto di Ccb arrivino solo in novembre inoltrato. Intanto però stanno arrivando numerose «adesioni temporanee», non vincolanti, però comunque di un certo peso. Dopo il meeting di Verona una delegazion­e di Cassa centrale andrà in visita in alcune Federazion­i, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, ad esempio. Poi forse si capirà una volta per tutte quale sarà l’assetto definitivo della riforma. Un dettaglio: se una Cr trentina, in contrappos­izione con il progetto di Fracalossi e Sartori, in un contesto a due gruppi, decidesse di andare comunque con Iccrea, potrebbe farlo. Almeno sulla carta.

Magagni dal canto suo scandisce: ««Il gruppo Iccrea continua a lavorare ad una soluzione unitaria per la costituzio­ne di un’unica capogruppo delle Bcc italiane. Coerenteme­nte, ha prodotto e messo a disposizio­ne delle Bcc un piano industrial­e inclusivo ovve- ro aperto a tutte le componenti del Credito Cooperativ­o, che ha già avuto l’apprezzame­nto della Bce. In questi giorni stiamo girando tutta Italia per presentarl­o alle Bcc. Ad oggi abbiamo incontrato 509 tra amministra­tori e direttori generali in rappresent­anza di 151 Bcc, riscontran­do un notevole e diffuso apprezzame­nto. Non possiamo non rimarcare, d’altra parte, come il Gruppo Iccrea abbia già tutti i requisiti patrimonia­li ed operativi che la normativa richiede per la costituzio­ne di un Gruppo bancario cooperativ­o. Il placet della Bce sul nostro piano industrial­e riteniamo, quindi, sia coerente con questo quadro». In un certo senso è una risposta alla convinzion­e, in Ccb, che Bce non si sia ancora espressa sul piano Iccrea. La proposta di Alessandro Azzi, (Federcasse) sembra essere ancora sul tavolo. Se il piano di Ccb non dovesse andare in porto, sarebbe ancora valida?

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Sfida Giulio Magagni, presidente di Iccrea Banca e Giorgio Fracalossi, presidente di Cassa centrale banca

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