Gli industriali «Valutiamo la sostenibilità»
Confindustria replica alle critiche di Dellai: «Esame di coscienza? Valutiamo i ritorni economici»
TRENTO «Nessuno può esimersi da un serio esame di coscienza» aveva detto Lorenzo Dellai (Corriere del Trentino di ieri) alludendo ai passaggi di proprietà che coinvolgono le testate giornalistiche regionali. L’ex governatore, ora deputato, aveva parlato di una pagina «non esaltante per la comunità autonoma del Trentino, per le sue istituzioni e anche per le sue forze economiche e finanziarie». Una sorta di immobilismo, insomma, di fronte all’entrata di un gruppo editoriale di lingua tedesca.
Chiamato indirettamente in causa, risponde in modo netto Giulio Bonazzi, patron di Aquafil e presidente di Confindustria Trento, che parla a nome della categoria degli industriali. «Innanzi tutto bisogna distinguere i singoli imprenditori e l’associazione» esordisce nel ragionamento. «Vedremo cosa succederà con il proseguimento delle trattative» prosegue il presidente di Palazzo Stella, che fa riferimento a L’Adige. Per Trentino e Alto Adige invece è stata ufficializzata la vendita ad Athesia, controllata dalla famiglia Ebner. «Rappresentando l’associazione, posso fare alcune considerazioni — nota Bonazzi —. Vediamo quanto sia difficile gestire oggi una testata giornalistica, in un mondo in cui cambia il modo di comunicare, tutto passa al digitale».
L’imprenditore compie una valutazione che prende in considerazione gli aspetti di sostenibilità economica. «Siamo un territorio con tre testate informative — afferma —. Difficile riuscire ad avere il numero di copie che possono rendere l’operazione redditizia. Considerando poi che un giornale locale non può, per definizione, iniziare a vendere copie fuori dal proprio territorio».
Confindustria Trento quindi non potrebbe partecipare a un investimento per il quale non sarebbero chiari i ritorni economici. «Non avremmo la forza come associazione per sostenere un’eventuale testata in perdita» conclude Bonazzi che lascia aperto uno spiraglio: «Le valutazioni potrebbero cambiare se si procedesse a un consolidamento dei giornali locali». Da parte di uno dei massimi rappresentanti dell’imprenditoria trentina, con forte vocazione internazionale, arriva comunque una risposta chiara alla denuncia di Dellai, che nel suo intervento non ha escluso nessuno: né le istituzioni, quindi la politica, né i rappresentanti dell’economia e della finanza. Gli investitori territoriali quindi che, almeno per il momento, non sembrano essere della partita.