Corriere del Trentino

Costa 20 milioni la manovra Renzi

- R. C.

TRENTO L’impatto dell’aggiorname­nto al documento di economia e finanza del governo nazionale (ieri all’esame del Senato) sul bilancio della Provincia di Trento sarà nell’ordine dei venti milioni di euro. Lo ha detto ieri il governator­e Ugo Rossi durante l’audizione in prima commission­e del Consiglio provincial­e. «Il minor gettito — ha chiarito Rossi — sarà sterilizza­to all’interno del nostro stock di tassazione»: le detrazioni fiscali statali sostituira­nno, almeno in parte, quelle previste dalla Provincia. Rossi ha spiegato che le manovre finanziare della Provincia, «da anni, si basano su dati di crescita Ocse che sono improntati alla prudenza». Per questo Piazza Dante conferma una previsione di crescita del Pil trentino dell’1,2%.

Rossi ha ripetuto che «per aumentare consumi e fiducia e per spingere la natalità, si lavorerà sull’addizional­e Irpef dal primo figlio». Gli elementi che emergono dal Def nazionale citati da Rossi sono «il rinvio al 2017 della decrescita dell’indebitame­nto, la crescita del deficit al 2,4% per l’emergenza immigrati e terremoto, la conferma dell’Ires dal 27,5% al 24% (già prevista nel bilancio 2016), lo sgravio del 140% per i superinves­timenti privati e un iperammort­amento del 200% per chi investe nel digitale». Il presidente è intervenut­o anche sulla vicenda degli avanzi di bilancio, 200 milioni su cui si è scatenata una contesa Roma-Trento davanti alla Corte costituzio­nale: «Con il governo — ha detto Rossi — si è aperta una trattativa che ha ragionevol­i possibilit­à di arrivare in porto».

Poi, rispondend­o a Walter Kaswalder (Patt), il governator­e ha detto che «anche se l’interpreta­zione dello Stato dovesse prevalere, le opere già messe in cantiere dai Comuni potranno continuare, anche se sarà necessaria la revisione dei programmi e si escludono problemi per quelle delle Comunità di valle». Ieri nella risoluzion­e di maggioranz­a approvata in Senato sull’aggiorname­nto al Def, il gruppo delle autonomie con Vittorio Fravezzi e Franco Panizza ha inserito l’impegno da parte del governo a promuovere una «coerente regolazion­e dei rapporti finanziari tra Roma, Trento e Bolzano secondo il patto firmato nel 2014.

Avanzi di bilancio Fravezzi e Panizza, risoluzion­e per impegnare il governo a risolvere il problema

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