Corriere del Trentino

SANITÀ, PERSONALE DI QUALITÀ SI MERITA UN NUOVO OSPEDALE

- Il caso di Luca Malossini Sandra Perini, TRENTO consiglier­e comunale M5S

Purtroppo, in questi mesi, ho dovuto frequentar­e l’ospedale Santa Chiara. Vivendolo da dentro mi sono resa conto di molti aspetti che prima non vedevo. Innanzi tutto la grande umanità e profession­alità di medici e infermieri. Persone che amano il loro lavoro, che hanno comunque ancora il paziente come punto di riferiment­o nonostante la sanità sia diventata anche materia ragionieri­stica, quindi con la necessità di far quadrare pure i conti. Essendo delle persone, ci sono giorni in cui magari scappa un mezzo sorriso anziché un sorriso intero, ma vanno capiti e non deve essere certo questo il metro per valutare la qualità della nostra sanità. Ho l’impression­e che a volte siamo troppo critici. In tale settore non ci si deve mai sedere, bisogna sempre offrire servizi di qualità, ma si fa presto a scivolare nella facile polemica. Come sul nuovo ospedale, ad esempio. Il Santa Chiara non è male, e vi assicuro che rispetto ad altre realtà presenti sul territorio nazionale rimane ancora un gioiellino, ma fa fatica a stare al passo con i tempi. Il nuovo ospedale, quindi, non può più aspettare. Sono sicura che grazie alla bravura dell’attuale componente medica unita a una struttura moderna il risultato finale non possa che essere positivo e all’altezza delle esigenze dei cittadini. caro sindaco Andreatta, a rivedere il suo modo di procedere.

Ovviamente lei è liberissim­o di pensarla come vuole, di votare come crede, ma non si ritenga libero di rappresent­are la nostra città schierando­si apertament­e, come sindaco, per il «Sì» al prossimo referendum.

Andrea Maschio, sservando le lettere che appaiono sui quotidiani locali ho notato che sono aumentate quelle di ringraziam­ento a medici e infermieri. Ciò non significa che d’incanto la sanità trentina sia diventata una sorta di «paradiso». Le criticità rimangono e non sono poche (vedi le liste d’attesa), ma sembra essere mutato il rapporto tra paziente e struttura. Magari verrò smentito a stretto giro di posta, però la sua lettera rafforza la mia sensazione.

Quando parliamo di sanità ci sentiamo autorizzat­i a dare i nostri consigli agli amici. «Vai da questo medico che è bravo», oppure «Stai attento che quello non è adatto alla tua malattia» e via giudicando. È la dimostrazi­one pratica di quanto importante sia per tutti noi l’assistenza sanitaria. Proprio per questo a volte nei ragionamen­ti prevale più la critica che non l’aspetto positivo. Ecco allora l’importanza di una lettura equilibrat­a. La sanità trentina nel suo complesso è buona, fatta da profession­isti di notevole spessore umano e profession­ale. Una ricchezza che dobbiamo coltivare giorno per giorno puntando sempre al meglio. Il nuovo ospedale va in tale direzione. Così come la Protontera­pia: un centro — giusto o sbagliato solo il tempo potrà rispondere all’interrogat­ivo — che ormai fa parte dell’offerta sanitaria trentina. Dunque, va fatta funzionare al meglio.

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