SANITÀ, PERSONALE DI QUALITÀ SI MERITA UN NUOVO OSPEDALE
Purtroppo, in questi mesi, ho dovuto frequentare l’ospedale Santa Chiara. Vivendolo da dentro mi sono resa conto di molti aspetti che prima non vedevo. Innanzi tutto la grande umanità e professionalità di medici e infermieri. Persone che amano il loro lavoro, che hanno comunque ancora il paziente come punto di riferimento nonostante la sanità sia diventata anche materia ragionieristica, quindi con la necessità di far quadrare pure i conti. Essendo delle persone, ci sono giorni in cui magari scappa un mezzo sorriso anziché un sorriso intero, ma vanno capiti e non deve essere certo questo il metro per valutare la qualità della nostra sanità. Ho l’impressione che a volte siamo troppo critici. In tale settore non ci si deve mai sedere, bisogna sempre offrire servizi di qualità, ma si fa presto a scivolare nella facile polemica. Come sul nuovo ospedale, ad esempio. Il Santa Chiara non è male, e vi assicuro che rispetto ad altre realtà presenti sul territorio nazionale rimane ancora un gioiellino, ma fa fatica a stare al passo con i tempi. Il nuovo ospedale, quindi, non può più aspettare. Sono sicura che grazie alla bravura dell’attuale componente medica unita a una struttura moderna il risultato finale non possa che essere positivo e all’altezza delle esigenze dei cittadini. caro sindaco Andreatta, a rivedere il suo modo di procedere.
Ovviamente lei è liberissimo di pensarla come vuole, di votare come crede, ma non si ritenga libero di rappresentare la nostra città schierandosi apertamente, come sindaco, per il «Sì» al prossimo referendum.
Andrea Maschio, sservando le lettere che appaiono sui quotidiani locali ho notato che sono aumentate quelle di ringraziamento a medici e infermieri. Ciò non significa che d’incanto la sanità trentina sia diventata una sorta di «paradiso». Le criticità rimangono e non sono poche (vedi le liste d’attesa), ma sembra essere mutato il rapporto tra paziente e struttura. Magari verrò smentito a stretto giro di posta, però la sua lettera rafforza la mia sensazione.
Quando parliamo di sanità ci sentiamo autorizzati a dare i nostri consigli agli amici. «Vai da questo medico che è bravo», oppure «Stai attento che quello non è adatto alla tua malattia» e via giudicando. È la dimostrazione pratica di quanto importante sia per tutti noi l’assistenza sanitaria. Proprio per questo a volte nei ragionamenti prevale più la critica che non l’aspetto positivo. Ecco allora l’importanza di una lettura equilibrata. La sanità trentina nel suo complesso è buona, fatta da professionisti di notevole spessore umano e professionale. Una ricchezza che dobbiamo coltivare giorno per giorno puntando sempre al meglio. Il nuovo ospedale va in tale direzione. Così come la Protonterapia: un centro — giusto o sbagliato solo il tempo potrà rispondere all’interrogativo — che ormai fa parte dell’offerta sanitaria trentina. Dunque, va fatta funzionare al meglio.