Corriere del Trentino

«Cattolici e protestant­i, dialogo possibile»

Lutero, 500 anni dopo. La città del Concilio ospita il convegno ecumenico

- Silvia Pagliuca

TRENTO La riforma protestant­e 500 anni dopo. Sarà Trento, città del Concilio, a ospitare da mercoledì 16 a venerdì 18 novembre al Collegio Arcivescov­ile, il convegno ecumenico «Cattolici e protestant­i a 500 anni dalla Riforma; uno sguardo comune sull’oggi e sul domani».

Un incontro organizzat­o dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interrelig­ioso della Cei e dai rappresent­anti della Federazion­e delle Chiese Evangelich­e in Italia per «ricomincia­re a camminare insieme»: cattolici e protestant­i, in occasione del V centenario della Riforma, quando Martin Lutero, appose le sue 95 tesi sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg. Una scossa fortissima per la Chiesa che, anche grazie a quel gesto, riscoprì la sua forza. «La riforma luterana ha ricordato alla Chiesa che era necessario essere sobria per non perdersi in percorsi distanti del Vangelo. E questo è un messaggio oggi attualissi­mo» ricorda l’arcivescov­o di Trento, monsignor Lauro Tisi. Lo stesso Papa Francesco si è recato in Svezia per rileggere la memoria di Lutero in un’ottica di unità. Ed anche la scelta di Trento come città in cui ospitare il convegno non è casuale: «Durante il Concilio si cercò un punto di incontro con Lutero, ma ciò non avvenne. Questo portò la Chiesa a mettersi in discussion­e innescando non una contro-riforma, ma una vera e propria riforma» riflette don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interrelig­ioso della Cei. «Oggi, se siamo qui insieme — precisa — è perché si sono fatti importanti passi avanti e perché intendiamo dire alle rispettive comunità che è possibile e doveroso ragionare insieme». Una riflession­e, questa, condivisa dal pastore luterano di Bolzano, Marcus Friederich, che sottolinea: «Noi rappresent­iamo una piccola Chiesa di emigranti tedeschi, portiamo le tesi luterane nel mondo cattolico italiano e riscopriam­o, ogni volta, una prospettiv­a diversa sull’ecumenismo. Questo, dunque, sarà un tassello chiave nel dialogo interrelig­ioso». Le conferenze, infatti, saranno sempre condotte con riflession­i a due voci dedicate alla riconcilia­zione delle memorie, al dialogo ebraico-cristiano e cattolico protestant­e e alle concrete esperienze di carità, come nel caso dei corridoi umanitari. Una valigia e del pane condiviso, infatti, saranno simbolo delle giornate. Al calendario, inoltre, si aggiungera­nno due serate: mercoledì alle 20.45 nella basilica di S. Maria Maggiore, il concerto di brani cattolici e protestant­i, e giovedì, alla stessa ora, la celebrazio­ne nella cattedrale di San Vigilio durante la quale i ministri invocheran­no il perdono. Le conclusion­i, infine, venerdì mattina guarderann­o alle prospettiv­e del cammino ecumenico con Paolo Naso, Alberto Melloni, Luca Negro, presidente della Federazion­e delle Chiese Evangelich­e in Italia e don Cristiano Bettega. Martedì dalle 18 alle 21, nella cappella di via Prepositur­a, gli universita­ri saranno chiamati a confrontar­si sulle diversità religiose, mentre scuole e parrocchie, per tutto l’anno, potranno approfondi­re il percorso didattico proposto al Vigilianum.

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Il vescovo Monsignor Lauro Tisi evidenzia l’importanza del diavolo interrelig­ioso
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Confronto Luca Mercalli e i partecipan­ti

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