UN TITOLO SENZA REQUISITI
Il Senato Accademico del nostro ateneo ha accolto la proposta di conferire la laurea honoris causa a Sergio Marchionne.
Il Senato accademico del nostro ateneo ha accolto (con la sola astensione del professor Giovanni Pascuzzi) la proposta del Dipartimento di ingegneria industriale di conferire la laurea honoris causa in ingegneria meccatronica al dottor Sergio Marchionne.
Poiché il Senato accademico è emanazione più o meno diretta del corpo accademico, questa decisione comporta la responsabilità di tutti i docenti. Vorremmo qui esprimere il nostro disaccordo. Riprenderemo in parte quanto già espresso dal professor Pascuzzi: «La non rispondenza del profilo del candidato con i contenuti caratterizzanti la laurea in ingegneria meccatronica».
Il curriculum di Marchionne infatti non evidenzia alcuna specifica competenza in ingegneria né d’altra parte emerge dalle motivazioni addotte dai proponenti (motivazioni per altro posticce, in quanto assenti nella formulazione iniziale della proposta).
Vorremmo precisare. Stiamo parlando di un manager capace, che ha fatto e disfatto nel bene e/o nel male. Qui ci riferiamo a competenze in ingegneria meccatronica, che dovrebbero giustificare il conferimento di tale specifico titolo accademico. Ci chiediamo poi cosa possano pensare di questa iniziativa quegli studenti che dedicano anni allo studio di una materia senz’altro impegnativa. Quale può essere il senso di un’operazione così evidentemente caratterizzata dall’incongruenza tra la competenze del destinatario e il titolo inopinatamente attribuito?
Così facendo si rischia di annacquare ulteriormente il significato dei titoli accademici e di arrecare una pubblicità negativa a chi mette in campo una simile iniziativa.
In passato altri atenei sono già entrati nel novero della cronaca di colore per le lauree ad honorem facili, incoronando chi più brillava per mancanza delle competenze che tanto generosamente gli venivano riconosciute.