Albergatore muore cadendo dalle scale «Era un pioniere»
Giuseppe Bertamini venerdì era inciampato in una botola. È spirato al S. Chiara. De Laurentis: «Una persona seria»
Si è rivelata fatale per Giuseppe Bertamini, noto albergatore e agricoltore di Riva del Garda, la caduta dalle scale avvenuta venerdì sera. Il sessantenne si è spento ieri nella tarda mattinata all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Impegnato «Beppe» lavorava sia nell’hotel sia nell’azienda agricola gestiti dalla famiglia
TRENTO Giuseppe Bertamini non ce l’ha fatta. L’albergatore e agricoltore di Riva del Garda è deceduto nella tarda mattinata di ieri nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento, dove era stato ricoverato nella tarda serata di venerdì.
Quel giorno Bertamini, intorno alle 21.30, aveva raggiunto il piazzale antistante l’hotel «Al Maso», situato a San Nazzaro di Riva del Garda, che gestiva con il padre Mario Bertamini e la madre Bianca Vivaldi, per scendere in uno scantinato e prendere degli addobbi natalizi. Servendosi di una scala avrebbe iniziato a scendere attraverso la botola. Tuttavia, forse a causa dell’umidità, l’uomo sarebbe scivolato, compiendo un volo di almeno quattro metri, cadendo rovinosamente a terra, battendo la testa e perdendo i sensi. Non vedendolo rientrare, i familiari sarebbero usciti per cercarlo ma non riuscendo a individuarlo, la ricerca sarebbe durata più di quaranta minuti. Un tempo lungo che, secondo alcune ipotesi, potrebbe avere avuto un ruolo determinate nell’efficacia dei soccorsi.
Una volta individuato “Beppe”, come Bertamini era chiamato da amici e familiari, sarebbe partita immediatamente la chiamata al 118. Sul posto sono arrivati in pochi istanti i soccorsi formati dall’ambulanza di «Trentino Emergenza», dai vigili del fuoco e dai carabinieri del comando di Riva del Garda. Bertamini è stato subito trasportato all’ospedale di Arco e da lì, dove era atterrato l’elicottero con l’equipe medica, trasferito al Santa Chiara in quanto le condizioni dell’uomo sono apparse critiche fin da subito.
Nonostante le cure dei medici e la notte trascorsa in terapia intensiva, Bertamini è deceduto nella tarda mattinata di ieri, lasciando la moglie Laura Morini e i figli Alberto, Giorgia e Federica.
«Una persona seria, un bel personaggio, con tre figli stupendi e una moglie in gamba» lo ricorda con affetto il presidente degli Artigiani Roberto De Laurentis, suo amico da lunga data. «Lui e la sua famiglia sono molto conosciuti nella “Busa” come gente per bene, grandi lavoratori, e lui era proprio così — prosegue — Ma amava anche la caccia ed era un tipo sportivo, praticava lo sci alpinismo». Originari di Bolognano, i genitori di Bertamini hanno gestito il «Caffè trentino» nel pieno centro di Arco prima di trasferirsi a Riva del Garda. La madre Bianca è molto nota nel mondo degli albergatori, mentre “Beppe” passava molto tempo nell’azienda agricola «La Vigna», sempre gestita dalla famiglia.
«Una vera tragedia, che lascia vuota questa comunità». Alessandro Betta, sindaco di Arco, conosceva di persona Bertamini. Lo vedeva da ragazzo a Bolognano, il paese di cui entrambi sono originari. «Era impegnato nelle attività locali, molto presente, solare, sorridente. Quando lo incontravo aveva sempre la battuta pronta. Sapeva cos’era la felicità. E aveva la giovinezza dentro. Ultimamente gli avrei dato cinquant’anni». Alessandro Amistadi, cugino, è ancora sotto choc. «Una bravissima persona, lavoratore, bravo papà e bravo nonno» racconta. «Mi dispiace molto, Bertamini era una persona molto dinamica» aggiunge Massimo Fia, direttore di Agraria Riva del Garda. La sede della cooperativa con la cantina e il frantoio confinano con i terreni dell’azienda della famiglia.
Le esequie di Bertamini dovrebbero svolgersi martedì pomeriggio a Riva del Garda.