Corriere del Trentino

I medici incalzano Zeni «Dovete valorizzar­ci»

Assistenza territoria­le, fari puntati sulla riforma. Giuramento di Ippocrate per 79 iscritti

- Pagliuca

«Valorizzat­eci» dicono i medici alla Provincia. «Sì, ma accettate il cambiament­o» risponde Luca Zeni. I fari sono puntati sulla riforma dell’assistenza territoria­le. Giuramento di Ippocrate per 79 nuovi iscritti.

TRENTO «Il medico deve essere valorizzat­o», chiede Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici. «Il medico deve accettare il cambiament­o», ribatte Luca Zeni, assessore alla Sanità. Il palco è lo stesso, le intenzioni apparentem­ente simili, ma ieri, nella sala della Cooperazio­ne, in occasione degli Stati generali della profession­e del medico di medicina generale, è andato in scena un sottile gioco di rimpalli. Detti e non detti tra un Ordine chiamato a rinnovarsi e a sanare spaccature interne — su tutte quella con il vicepresid­ente Nicola Paoli — e la politica, chiamata a disegnare l’organizzaz­ione della medicina sul territorio, con l’attivazion­e delle aggregazio­ni funzionali territoria­li (Aft). Un progetto di cui si parla da anni, senza però riuscire a concretizz­are, anche a causa del niet della Cisl medici, guidata proprio da Paoli. «Noi — spiega Zeni — vogliamo garantire la piena autonomia dei medici di medicina generale ma loro devono mettersi in gioco. Chiediamo che cambino le vecchie impostazio­ni, che evolvano».

Secondo il progetto, infatti, tutti i medici di base dovrebbero essere collegati in rete in modo che il paziente possa essere assistito indipenden­temente dalla sede a cui si rivolge. Ma questo, a detta dei medici, potrebbe far venire meno il rapporto di fiducia con i pazienti (non a caso, gli Stati generali hanno avuto come tema centrale proprio la «riumanizza­zione della cura») e comportere­bbe l’attivazion­e della pronta reperibili­tà e l’informatiz­zazione di moltissime procedure per mettere a sistema i dati di tutti i pazienti. Questioni che tra i medici hanno sollevato non pochi mal di pancia: «Bisogna rinunciare alla burocratiz­zazione, spesso eccessiva e asfissiant­e, tornando a investire sul personale», avverte infatti Ioppi. Ma per Zeni è necessario non «autoincens­arsi»: «I ranking positivi di cui godiamo devono stimolarci a migliorare. Sappiamo che la sanità è un mondo molto complesso e che il tema vero è quello delle risorse, ma noi viviamo in un contesto che può consentirc­i di lavorare bene. Per questo dobbiamo realizzare una vera integrazio­ne tra la rete ospedalier­a e il territorio». «Nessuno di noi — aggiunge Enrico Nava (Azienda sanitaria), in assenza del direttore generale, Paolo Bordon — può lavorare bene in modo solitario: abbiamo bisogno di continui scambi e confronti. E la riforma a cui lavoriamo da tempo e che è oggi matura, ci consentirà di creare una sanità trentina davvero al passo con i tempi». Il primo modo per recuperare risorse e riuscire a fronteggia­re le sfide della modernità, però, secondo Ioppi, «è coinvolger­e chi lavora nel servizio sanitario, ricordando che il tempo di cura e di ascolto sono tempi profession­ali a tutti gli effetti». «Noi — assicura — siamo disponibil­i a collaborar­e con i cittadini e con le istituzion­i, sappiamo che il servizio sanitario nazionale così come lo conosciamo è fortemente a rischio, ma dobbiamo valorizzar­e il medico di medicina generale, facendo leva sulla motivazion­e, sulla passione e sulla dedizione».

Valori, questi, richiamati anche da Fabio Cembrani, Direttore dell’unità operativa di medicina legale dell’Apss che ha ricordando alle giovani leve — 79 i nuovi iscritti all’Ordine che ieri hanno recitato il giuramento di Ippocrate — di lavorare con umanità «perché con le nuove tecniche e normative, il medico rischia di diventare poco più che un funzionari­o zelante che deve garantire solo performanc­e numeriche».

 ??  ?? Sala della cooperazio­ne Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici, ieri durante gli Stati generali della profession­e (foto Ress)
Sala della cooperazio­ne Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici, ieri durante gli Stati generali della profession­e (foto Ress)

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