Corriere del Trentino

Alzheimer I malati a quota 10.000

- E. Fer.

TRENTO Da dieci anni informano, sensibiliz­zano, confortano: l’associazio­ne Alzheimer di Trento ha festeggiat­o ieri pomeriggio il primo decennio degli incontri dell’Alzheimer caffè, «vera palestra di relazioni psico-sociali — secondo la presidente onoraria Bruna Celardo Rizzi — finalizzat­a a migliorare la qualità di vita del malato e delle famiglie». Il bilancio parla di 101 appuntamen­ti con oltre 80 specialist­i della materia per far conoscere la malattia, gli aspetti medici, i risvolti psico-sociali e anche legali della demenza, informando, formando e combattend­o lo stigma: «Perché le persone sono ancora identifica­te con la loro patologia, le famiglie esclusivam­ente col ruolo di cura — ammette Celardo Rizzi — è una perdita di identità». Eppure, in Trentino, si stima che il numero dei malati di Alzheimer superi le 7.500 unità, con circa 500 nuovi casi all’anno (cifra accertata nel 2013): a oggi, quindi, le persone con demenze potrebbero essere 10.000. Attorno a ognuno di loro gravitano in media tre persone per la cura e l’assistenza. Gli appuntamen­ti con l’Alzheimer caffè continuano anche nel 2017, a partire dal 12 gennaio alle 16.30, ogni secondo giovedì del mese al Liber Cafè di piazza Dante, con l’introduzio­ne in musica dei Minipolifo­nici. Sempre gratuiti, sempre per aiutare i malati di Alzheimer e dare sostegno psicologic­o e pratico ai loro familiari. Nato nel 2006 sulla falsariga del modello ideato dallo psicogeria­tra olandese Bere Miesen, l’Alzheimer caffè dell’associazio­ne di Trento è stato il primo in provincia.

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