«Un vero pioniere della viticoltura»
TRENTO «Oltre a essere una persona eccezionale, solare, affabile ed equilibrata, Giuseppe Bertamini è stato un pioniere, uno sperimentatore sia nella frutticoltura che nella viticoltura. Uno dei primi a provare soluzioni innovative, nella Busa come in Trentino. Aveva una competenza che sapeva e amava trasmettere agli altri». È scosso appena dopo aver appreso la tragica notizia Corrado Aldrighetti, enologo della Cantina LaVis alla quale l’azienda di famiglia — fondata dal padre Mario — si è associata almeno una quarantina di anni fa.
La scomparsa dell’imprenditore in un incidente sfortunato e tragico ha choccato tutti coloro che per amicizia e lavoro avevano imparato ad apprezzarlo. Bertamini era stimato dai colleghi agricoltori. Sia lui che il padre Mario (che ha un’ottantina di anni) sono considerate persone di larghe vedute riguardo all’attività professionale. Partiti inizialmente con le mele e la frutta, avevano trasformato l’azienda passando alla vite. All’inizio degli anni Ottanta furono tra i primi a piantare i filari a Guyot, quando ancora la tecnica era poco conosciuta in provincia. Nel corso degli anni l’impresa ha mantenuto al centro la viticoltura, soprattutto di uve chardonnay, merlot, pinot grigio. La zona interessata a Riva del Garda è quella del Grez, vicino all’Agraria. Il legame con la Cantina LaVis, non proprio vicina alla Busa, risale agli anni Settanta-Ottanta. Secondo Aldrighetti, i Bertamini l’avevano scelta perché ritenuta un’azienda di primo livello, all’altezza della loro vocazione. Si sono distinti per la sperimentazione delle tecniche, poi riprese dagli altri agricoltori, il rispetto dell’ambiente, il mancato utilizzo di diserbanti, la meccanizzazione.
L’enologo trattiene a stento l’emozione per la scomparsa del collega e amico. «Giuseppe era una persona molto solare, equilibrata, affabile. Partecipava spesso alle nostre riunioni e dava sempre un contributo tecnico. Sapeva convincere e comunicare. È stato senz’altro un grande cooperatore, era molto rispettoso dei valori della cooperazione — dice Aldrighetti, commosso —. Insomma, un bel personaggio. Il classico amico che tutti vorrebbero avere».