Corriere del Trentino

Impieghi, il credito cooperativ­o vicino al 50%

Ispat: nell’ultimo anno perso oltre il 2%. Crescono i depositi, soprattutt­o in conto corrente

- E. Orf.

TRENTO Crescono i depositi e diminuisco­no gli impieghi presso le banche in Trentino, fra il 2014 e il 2015. I dati definitivi rispetto all’anno scorso sono stati pubblicati ieri dall’Ispat. In particolar­e la copertura del settore impieghi da parte del credito cooperativ­o diminuisce dal 53,5 al 51%.

Dando uno sguardo al mercato degli impieghi, nel complesso erano 19,051 miliardi nel 2014 e l’anno scorso si sono mantenuti praticamen­te stabili, a quota 19,027 miliardi. La composizio­ne però cambia. Se dal 2010 al 2014 gli impieghi in capo alle Rurali e Cassa centrale banca superavano quota 10 miliardi, (10,201 nel 2014, con un trend però in leggero costante calo), nel 2015 sono approdati a quota 9,708 miliardi di euro. I prestiti alle amministra­zioni pubbliche passano da 34 a 8 milioni, alle società finanziari­e da 145 a 58, alle imprese da 6,337 miliardi a 5,979, alle famiglie da 3,643 a 3,625, quelli alle istituzion­i senza fini di lucro da 44 a 38.

Se si guardano le altre banche si nota una crescita da 8,85 miliardi a 9,319. Nel dettaglio calano gli impieghi verso il pubblico (da 198 a 17 milioni) e verso finanziari­e (da 365 a 346), ma crescono i prestiti alle imprese (da 6,281 a 6,775 miliardi) come pure alle famiglie (da 1,992 a 2,152 miliardi) e alle istituzion­i senza fine di lucro (da 14 a 29 milioni).

Ovunque crescono i depositi. Nel credito cooperativ­o trentino i depositi bancari crescono da 6,944 a 7,348 miliardi, con la fetta dei depositi in conto corrente che lievita da 5,367 a 5,916 miliardi. Lo stesso andamento si osserva anche nelle altre banche, in cui i depositi crescono da 4,72 miliardi a 4,853, mentre la parte dei conti correnti sale da 2867 a 3513 milioni.

Nel settore dei titoli in deposito non c’è distinzion­e fra le banche: le famiglie hanno in tutto titoli per 8,168 miliardi, in calo rispetto ai 9,213 miliardi 2015; le imprese hanno 1,193 miliardi e sono stabili.

Infine uno sguardo a numero di banche e sportelli, anche se in questo caso, più che nelle altre categorie, l’evoluzione è continua. Rurali e Ccb erano 44 banche nel 2014, con 316 sportelli. Il loro numero nel 2015 si è abbassato a 42, con lo stesso numero di sportelli. Per quanto riguarda le altre banche, in un anno sono passate da due a una soltanto (probabilme­nte per l’inclusione di Btb nella capogruppo Intesa Sanpaolo), mentre gli sportelli hanno subito una drastica diminuzion­e, da 209 nel 2013, a 198 nel 2014 a 189 nel 2015.

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