Metalmeccanici Un contratto per novemila
Spera: «Accordo epocale: garantita la formazione professionale». Terragnolo: passaggio democratico
Dopo l’intesa a livello nazionale sul rinnovo contrattuale dei metalmeccanici, il testo verrà sottoposto al referendum dei lavoratori. In Trentino saranno chiamate ad esprimersi 9000 tute blu.
TRENTO Aumenti salariali, previdenza complementare e sanità integrativa, formazione professionale, welfare contrattuale per tutti i lavoratori. Sono questi i punti cardine del nuovo contratto metalmeccanici che, se firmato, coinvolgerà in Trentino 9 mila tute blu. Tante le tante novità di un rinnovo che mancava dal 2008 e che, per la prima volta, dovrà essere approvato direttamente dai lavoratori.
«In queste settimane i contenuti della nuova piattaforma verranno illustrati nelle assemblee nei luoghi di lavoro — spiega Michela Spera della segreteria nazionale Fiom —. Al termine di questo percorso, che si svolgerà fino al 21 dicembre e che coinvolge l’intero territorio nazionale, il testo sarà sottoposto al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati, attraverso un percorso per la prima volta sottoscritto anche da Federmeccanica».
Spera definisce la portata del nuovo accordo «epocale». «Se negli anni 70 il contratto dei metalmeccanici era l’unico a prevedere il diritto allo studio per i lavoratori, oggi è sancita la formazione professionale come diritto soggettivo». Saranno quindi previsti 300 euro per la formazione professionale soggettiva e 16 ore di retribuito nel triennio per gli aggiornamenti. «Oggi che l’industria punta al 4.0 — specifica ancora la sindacalista — sono per prime le aziende che si rendono conto che necessitano di lavoratori formati e preparati». Per quanto riguarda il welfare, l’accordo prevede che ad ogni lavoratore venga riconosciuto un aumento nel triennio di 450 euro, 100 euro a giugno 2017, 150 euro a giugno 2018 , 200 euro a giugno 2019. In aumento fino al 2% il contributo a carico dell’azienda per la previdenza complementare per tutti quei lavoratori e lavoratrici che sono inscritti ad un fondo pensione chiuso, come Laborfonds.
Da ottobre, inoltre, tutti i lavoratori verranno iscritti, a carico dei datori di lavoro, ad un fondo sanitario integrativo che coprirà anche i familiari a carico, esteso ai periodi di cassa integrazione, di malattia e ai 12 mesi dopo il licenziamento. L’intesa unitaria siglata il 26 novembre scorso tra Fiom, Fim e Uilm da una parte, e Federmeccanica con Assistal dall’altra, è stata raggiunta al termine di oltre un anno di trattative. Il nuovo contratto avrà valenza fino al 31 dicembre 2019 e varrà per un milione e 100 mila lavoratori in tutta Italia.
«È stato raggiunto un buon risultato — conferma Manuela Terragnolo, segretaria generale della Fiom del Trentino —. Ed è particolarmente significativo che si riconosca finalmente il diritto ai lavoratori di esprimersi sui contenuti degli accordi. È un importante passaggio di democrazia, che Fiom ha sempre rivendicato».