«Scarafaggi e sporcizia» I Nas chiudono l’Hillary
Roverè: il Nas chiude la cucina dell’Hillary. L’accusa: condizioni igieniche carenti
TRENTO Scarafaggi sugli utensili da cucina, alimenti scaduti e prodotti con la muffa o mal conservati. E poi ancora: sporcizia sul pavimento e sotto i mobili della cucina, cibo e tappi sparsi sul pavimento. Uno scenario sconcertante, soprattutto se si considera che si tratta della cucina di un ristorante.
È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nas di Trento, guidati dal maggiore Davide Perasso, in un noto locale di Roverè della Luna. Mercoledì scorso i carabinieri si sono presentati nel ristorante «Hillary» di Roverè della Luna, di proprietà di Luciano Zini (un volto noto alle cronache per le sue battaglie in tribunale contro presunti abusi edilizi e il fallimento di una sua società) con in mano un provvedimento di sospensione dell’attività di somministrazione degli alimenti, chiesto e ottenuto dalla pm Alessandra Liverani.
Per sette giorni la cucina del ristorante dovrà rimanere chiusa, in attesa dei lavori di pulizia e sistemazione del locale. Se non verranno fatti il titolare del ristorante rischia sanzioni ancora più pesanti. D’altronde la situazione igienico sanitaria scoperta dai carabinieri per la tutela della salute era a dir poco precaria. Sugli utensili da cucina sarebbero stati trovati scarafaggi e altri insetti infestanti, mentre in un frigorifero i carabinieri avrebbero trovato pancetta, uova, scadute da alcuni mesi (alcune addirittura il 2 giugno scorso), verdura, pesto confezionato e formaggi in cattivo stato di conservazione e in alcuni casi invasi dalla muffa. Il ristoratore inoltre, secondo l’accusa, non avrebbe predisposto il piano di controllo previsto dalla legge.
Troppo anomalie, gravi carenze igieniche — evidenziano gli inquirenti — che hanno costretto i militari a imporre lo stop di sette giorni. Già alcuni mesi fa il Nas, durante un primo controllo, effettuato nell’ambito delle consuete ispezioni, aveva trovato alimenti scaduti ed era scattato un primo sequestro.
A metà novembre i carabinieri sono tornati per un secondo sopralluogo che ha portato alla scoperta della grave situazione igienica della cucina del ristorante, e alla segnalazione all’autorità giudiziaria. Il proprietario del ristorante è stato denunciato per violazione dell’articolo 5 della legge 283 del ‘62 e rischia sanzioni pesanti e multe fino a 30.987 euro. Ora il geometra Luciano Zini, difeso dall’avvocato Roberta Pedrotti, dovrà provvedere a sistemare e ripulire la cucina del suo ristorante in attesa di una nuova ispezione da parte dei carabinieri del Nas. Il rischio di un prolungamento dell’interruzione è più che concreto.