Santa Chiara, percorso partecipato per decidere il destino dell’area nord
Robol: «Capitale della cultura, importante avere un polo unitario»
TRENTO Un mese di tempo per decidere il futuro dell’ala nord del Centro servizi culturali Santa Chiara. Si è aperto ieri con la pubblicazione di un bando da parte del Comune il percorso partecipato per la raccolta di idee e proposte finalizzato allo sviluppo locale e al recupero dell’ex facoltà di Lettere. Un percorso breve, che si concluderà alle ore 12 del 13 gennaio prossimo perché, come ha spiegato ieri l’assessore comunale Andrea Robol, «il finanziamento degli interventi è legato al fondo strategico provinciale».
Il fondo a disposizione per gli interventi sulla struttura ammonta a «circa 4 milioni di euro», ha ricordato ieri il sindaco di Trento Andrea Andreatta. Denaro derivante dal fondo provinciale da 11,7 milioni destinato ai quattro Comuni della Val d’Adige, vale a dire, oltre al capoluogo, Cimone, Aldeno e Garniga.
L’ala nord del Centro servizi Santa Chiara, occupati in passato dalla facoltà di Lettere dell’università di Trento, è costituita da cinque piani, di cui uno interrato, per un totale di quasi 4.000 metri quadrati. L’immobile è tutelato quale bene culturale e la sua destinazione d’uso è «zona di attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse urbano» con vocazione e attrezzature culturali, sociali e istruzione di base.
I tempi dettati da Piazza Dante costringono a fare in fretta, così l’amministrazione comunale, per evitare lo spreco di tempi ed energie, ha già fissato «i paletti», come li definisce Robol, entro i quali le proposte dovranno svilupparsi. Idee e consigli dovranno infatti rispettare l’esigenza di mantenere e rafforzare la caratterizzazione culturale dell’intero compendio, cercando di favorire lo sviluppo di reti e sinergie con i soggetti che già operano nella zona. «Per sviluppare il polo della creatività culturale è importante avere un disegno unitario» aggiunge Robol, che sottolinea poi l’importanza di realizzare il comprensorio anche in vista della candidatura di Trento quale capitale della cultura per il 2018.
Le idee relative alle possibili destinazioni e utilizzi degli spazi, che potranno essere avanzate da privati cittadini, imprenditori o da associazioni, dovranno pervenire all’indirizzo di posta certificata cultura.comune.tn@cert.legalmail.it, unitamente alla copia con foto di un documento di riconoscimento valido.
Tutte le proposte verranno poi vagliate «e confrontate anche con quelle raccolte durante gli incontri con la circoscrizione San Giuseppe-Santa Chiara» aggiunge Robol, spiegando che per definire meglio quale via far imboccare all’area nord del Centro culturale è stato visitato anche lo stabilimento ex Ansaldo di Milano e un’altra visita si svolgerà a Ferrara.