ROVERETO E L’INNOVAZIONE UN BINOMIO DA POTENZIARE
La meritoria iniziativa denominata «Open Factory», da poco archiviata, ha permesso a molti cittadini di visitare e conoscere i vari siti industriali trasformati in poli dell’innovazione e della formazione produttiva presenti sul territorio delle Tre Venezie. A Rovereto è stata offerta l’opportunità di assistere a un interessante dialogo tra Marco D’Alimonte (Regional manager supercharger south europe di Tesla Energy) e Massimo Sideri (Innovation editor del Corriere della Sera), sul presente e futuro dell’automobile elettrica, per la quale la tecnologia ha fatto progressi notevoli, arrivando a proporre una mobilità sostenibile ormai entro brevissimo termine. Sono seguite affollate visite al polo della Meccatronica e al progetto «Green Innovation Factory» presso la Manifattura. Con mio grande piacere ho visto moltissimi giovani, certamente delle scuole tecniche roveretane quali il liceo «Marconi» e l’istituto «Veronesi», ma pure della facoltà di Ingegneria di Trento. Senza nulla togliere al valore dei nove ettari della Manifattura, l’interesse si è forse maggiormente focalizzato verso i dieci ettari della Meccatronica. Qui, a oggi, vi si sono insediate una trentina di aziende, con una forte mission coerentemente legata alla meccanica e all’elettronica, con un fatturato complessivo in loco ben superiore ai 15 milioni di euro. Tra poco saranno cinque gli ettari destinati alla produzione e circa tre quelli attrezzati opportunamente per la formazione, con lo spostamento delle due scuole sopra citate e, magari, di qualche corso della facoltà di Ingegneria. Un vero incubatore dove imprese, ricercatori e studenti vivranno quotidianamente uno stimolante rapporto sperabilmente contagioso e proficuo. Il polo della Meccatronica è una realtà unica in Italia. Tra le aziende che ci hanno creduto, vi hanno investito e vi investiranno anche in futuro, spiccano Ducati Energia, Pama, Omr Automotive, Watts Water Technologies, Fly Gruppo Forgital e Gruppo Bonfiglioli. Marchi e aziende già ora molto competitivi a livello internazionale, che qui a Rovereto hanno trovato un vitale spirito collaborativo. Per i nostri giovani, insomma, si tratta di molte concrete opportunità che andranno sfruttare a dovere. Anche per Rovereto e tutta la Vallagarina questa è un’occasione storica, capace di mantenere vivo, dinamico e rinnovato il settore produttivo territoriale. Ne va del benessere della nostra comunità, che senza una simile qualificata presenza vedrebbe calare di molto le proprie chance. Unico neo rimane, in particolare per l’area di via Zeni, la viabilità. Ma, intanto, operiamo tutti assieme, amministratori pubblici, imprenditori e cittadini, per far sì che tale forte volontà innovativa trovi a Rovereto il suo ideale habitat. Paolo Farinati, ROVERETO
Caro Farinati,
Ormai Rovereto è cresciuta sia come città sia come capacità attrattiva. Sono lontani i tempi in cui si vagheggiava una sorta di folcloristico «Los von Trient» in salsa roveretana, scaturito dalla convinzione di sentirsi, a prescindere, gli eterni secondi. Lo sbarco del Mart, pur tra non poche difficoltà, ha contribuito ad aprire gli orizzonti, spazzando via il pessimismo. Così, sono arrivati anche i massicci investimenti nel campo della conoscenza e dell’innovazione. Su questo aspetto, Rovereto si è dimostrata più pronta del capoluogo nel recepire le novità e nel coglierne i molti vantaggi. Giusto quindi — in un’ottica di avere due poli economicamente forti a livello provinciale — che la Vallagarina diventi a tutti gli effetti il traino dell’innovazione, con la Meccatronica ma anche con il progetto Manifattura. Il suo appello all’unità d’intenti, quindi, è più che mai condivisibile.