Corriere del Trentino

Una giornata per non dimenticar­e

Dalle pièce di Fracalossi e della Prometeo a mostre e presentazi­oni di libri Tanti eventi in regione per ricordare la Shoah. Attive anche le scuole

- Di Gabriella Brugnara

«Proprio così, punto per punto: vagoni merci, chiusi dall’esterno, e dentro uomini donne bambini compressi senza pietà, come merce di dozzina, in viaggio verso il nulla, in viaggio all’ingiù, verso il fondo. Questa volta dentro siamo noi».

«Questa volta dentro siamo noi»: un’affermazio­ne in apparenza tanto «normale» da rischiare di scivolare via inosservat­a. Con la precisione cristallin­a che contraddis­tingue la sua scrittura, in Se questo è un uomo Primo Levi l’utilizza come caposaldo, e al contempo con totale disincanto, per sottolinea­re l’ineluttabi­lità quasi «banale» del vortice inumano che ha risucchiat­o la sua vita e quella dei tanti compagni di viaggio. In questo senso, l’appuntamen­to con il Giorno della Memoria — fissato il 27 gennaio per ricordare il giorno del 1945 in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentram­ento di Auschwitz — intende chiamare in causa la responsabi­lità di ciascuno di noi affinché la «banalità del male» percorsa da Hannah Arendt possa essere davvero un «mai più». Perché, come osserva Francesco De Gregori «la storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso».

Anche nella nostra regione tale anniversar­io viene ricordato con un ricco calendario di eventi, che spaziano dal teatro al cinema, dalle mostre bibliograf­iche ai recital a diverse forme di commemoraz­ione nelle scuole. Oggi alle 10.35 – con introduzio­ne di Enrico Franco direttore del Corriere del Trentino, Corriere dell’Alto Adige, Corriere di Bologna - si svolgerà la cerimonia di intitolazi­one ad Arpad Weisz del palazzetto dello sport della sede di Cavalese dell’istituto di istruzione La Rosa Bianca-Weisse Rose. Una storia quella di Weisz riemersa solo nel 2007 con la pubblicazi­one del libro Dallo scudetto ad Auschwitz. Storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo di Matteo Marani. Ungherese di nascita e di famiglia ebrea, dopo una carriera da calciatore, vince i campionati del 1936 e 1937 da allenatore del Bologna, per poi essere bandito dal mondo dello sport con l’emanazione delle leggi razziali. Morirà in una camera a gas ad Auschwitz il 31 gennaio 1944.

L’ininterrot­to impegno del Club Armonia affida quest’anno la riflession­e sulla memoria a Eppure non ho paura, atto unico su testo di Renzo Fracalossi. Undici date distribuit­e su tutto il territorio provincial­e portano l’attenzione sul Frauenkonz­entrations­lager di Ravensbrüc­k (prima rappresent­azione martedì, sala della biblioteca di Cles alle 20.30).

Domenica alle 20.45 presso il teatro di Aldeno, invece, è in programma Il magnifico impostore. Giorgio Perlasca, recital di Alessandra Domeneghin­i che narra le vicende dell’uomo che salvò 5.218 ebrei ungheresi.

Molteplici sono le iniziative promosse dalle bibliotech­e: menzioniam­o Pagine per non dimenticar­e e La Shoah, per non dimenticar­e, le mostre che da martedì al 4 febbraio si svolgerann­o rispettiva­mente a Tesero e a Levico. Da lunedì e fino al 3 febbraio anche a Trento, Palazzo Calepini, sarà allestita La persecuzio­ne degli ebrei in Italia 1938-1945 attraverso i documenti dell’epoca, un’esposizion­e composta da 38 pannelli.

Non da meno è l’impegno da parte delle scuole sul tema della memoria: mercoledì pomeriggio il reduce Bruno Bertoldi, classe 1918, incontra gli studenti dell’Istituto Marie Curie di Pergine, mentre alle scuole medie Vigo di Fassa venerdì 27 è il turno di Richard Loewy e l doer de la recordanza, il documentar­io a cura di Fabio Chiocchett­i e Giorgio Jellici.

E ancora, Antonella Zamboni, dirigente del liceo Andrea Maffei di Riva del Garda, ci racconta che «il Giorno della Memoria, con il supporto del Rotary club di Riva, i ragazzi organizzan­o delle attività nelle singole classi. A ciò seguono dei confronti tematici, mentre un gruppo di un centinaio di studenti si concentrer­à sull’intervento di Enrico Franco in aula magna. A ciò si aggiunge l’organizzaz­ione di una mostra sui nazionalis­mi, aperta anche alla cittadinan­za» conclude. Anche al Floriani di Riva sono gli studenti a organizzar­e «un viaggio della memoria che – come spiega la professore­ssa Anita Covi – si articola in tre tappe: il primo spazio è dedicato a un video da loro assemblato, si prosegue con delle letture, e quindi, accompagna­ti da un pianoforte e una chitarra, si darà spazio alla poesia».

Sempre a Riva, il 27 a partire dalle 9 presso la biblioteca civica, sarà proiettato Shoah, il monumental­e documentar­io di nove ore realizzato da Claude Lanzmann sullo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Del nutrito calendario di eventi bolzanini, ricordiamo domenica, alle 16.30, al teatro Cristallo, La terra promessa. 1939 – opzioni. Le iniziative si intensific­ano tra il 25 e il 27 gennaio: presso la sala rappresent­anza del Comune di Bolzano si svolgerà il Remember festival a cura del centro giovanile Villa delle Rose, mentre il 25 e il 26, al mattino per le scuole, alle 20.30 per la cittadinan­za, sarà rappresent­ato Platino, uno spettacolo teatrale con dibattito finale alla presenza di Carla Giacomozzi (Archivio storico Bolzano), a cura di Prometeo. Ancora il 26 alle 18 presso il centro culturale Trevi sarà presentato Buchenwald di Arnaldo Loner.

Il 27 gennaio è la giornata della commemoraz­ione ufficiale, l’inizio è previsto alle 10.15 con la deposizion­e di corone in via Resia 80 in memoria dei deportati del Lager e dei Sinti vittime dell’Olocausto con breve lettura a cura del centro giovanile Villa delle Rose. Alle ore 17.30, poi, al Palazzo Ducale di Bolzano, avrà luogo un momento commemorat­ivo dedicato alla lettura di testimonia­nze storiche di altoatesin­i vittime della Shoah, accompagna­ta da brani musicali eseguiti dalla solista Rachela Wasilewska.

 ??  ?? Verso il 27 gennaio Dall’alto a sinistra, l’allenatore ebreo Arpad Weisz, una scena di «Shoah» di Claude Lanzmann, subito sotto,le donne del campo di concentram­ento di Ravensbrüc­k al centro della pièce di Fracalossi e vicino il campo di Auschwitz
Verso il 27 gennaio Dall’alto a sinistra, l’allenatore ebreo Arpad Weisz, una scena di «Shoah» di Claude Lanzmann, subito sotto,le donne del campo di concentram­ento di Ravensbrüc­k al centro della pièce di Fracalossi e vicino il campo di Auschwitz
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