Scuola, un ricorso ogni tre giorni
Nel 2016 il record: 108 contenziosi. Le cause pendenti coinvolgono 1.050 precari
La scuola trentina è ormai paralizzata dai ricorsi. Quasi uno ogni tre giorni: 108 quelli presentati nel 2016. A questi ne vanno aggiunti altri che si trascinano da tempo. Il contenzioso giudiziario nel mondo della scuola è notevole, in Trentino forse di più a causa delle competenza a scavalco con lo Stato. Se i precari sono i principali protagonisti di questo tipo di rivendicazione, non mancano i casi di infortuni o di mancate promozioni.
Quasi un ricorso ogni tre giorni: 108 quelli presentati nel 2016. A questi ne vanno aggiunti altri che si trascinano da tempo. Come avviene ormai da anni fra alti e bassi, il contenzioso giudiziario nel mondo della scuola è notevole. Se i precari sono i principali protagonisti di questo tipo di rivendicazione, non mancano i casi di infortuni o di mancate promozioni.
I numeri
Ne sa qualcosa l’avvocatura della Provincia e in particolare l’avvocato Lucia Bobbio, direttore dello specifico ufficio riguardante la scuola (e i servizi sociali). Un ufficio zeppo di cartelle accumulate in scaffali o sul tavolo, divisi per annate e per organo della magistratura. È l’avvocato Bobbio a fornire i numeri e le caratteristiche dei ricorsi attualmente «attivi».
Nel 2016 sono dunque 108 le nuove cause. Ben 53 sono state presentate al giudice del lavoro, di gran lunga le più numerose. Oltre la metà si riferiscono a vicende di precari. Venti sono invece i ricorsi davanti al Tar del Trentino o a quello del Lazio (due riguardano bocciature di alunni). Ventitré quelli che nell’anno appena finito hanno invece coinvolto la Cassazione.
Meno frequenti le istanze al Consiglio di Stato (3) e al Presidente della Repubblica (2). In sede civile sono state presentate sei denunce per infortunio e una in appello.
L’anno della svolta
Per una serie di motivi, il forte aumento del contenzioso è iniziato nel 2011: in quell’anno si sono infatti registrati 8 ricorsi in sede amministrativa e 58 in sede ordinaria (civile e del lavoro). Si è poi passati a un totale di 66 (4 in sede amministrativa e 62 in sede ordinaria) nel 2012, 75 (26 in sede amministrativa e 49 in sede ordinaria) nel 2013, 51 (28 in sede amministrativa e 23 in sede ordinaria) nel 2014 e 100 (23 in sede amministrativa e 77 in sede ordinaria) nel 2015.
La situazioni altalenante dipende per esempio dall’emanazione di un bando di concorso per l’assunzione degli insegnanti oppure dalla sentenza europea sulla reiterazione dei contratti a tempo determinato, entrambi motivi di forte contenzioso.
Sopra quota mille
Le vertenze giudiziarie che vedono ricorrenti i precari (stabilizzazioni, abilitazioni, graduatorie provinciali, concorso) riguardano sia la giustizia amministrativa sia quella ordinaria a seconda delle scelte effettuate dagli avvocati difensori.
Per poter valutare l’entità della questione, basti pensare che i ricorsi ancora pendenti (perciò non solo quelli presentati nel 2016) coinvolgono ben 1050 precari.
Gli infortuni
Gli infortuni sono invece appannaggio dei tribunali civili (ma la causa viene trasmessa agli avvocati delle compagnie assicurative) mentre le bocciature degli alunni sono materia specifica del Tribunale amministrativo regionale. Su questo caso va precisato che il Tar interviene sugli aspetti formali e non entra nel merito.
I tempi
Veniamo ai tempi delle sentenze. In Trentino sia il Tribunale amministrativo sia il giudice del lavoro sono rapidi: in genere si tratta di pochi mesi. Ma solo in rari casi il contenzioso si ferma al primo livello. E inevitabilmente i tempi si allungano, anche molto: a volte le vertenze si trascinano per anni. Spesso le sentenze sono in contrasto fra loro per le diverse interpretazioni che i giudici danno delle norme. Con i tempi aumentano inoltre i costi.
Il futuro
Non sembrano vi siano le premesse per una diminuzione del contenzioso. Per i sindacati i ricorsi diventano uno strumento per veder riconosciuti quei diritti che non si riesce a veder rispettati attraverso accordi o intese con la controparte.