Corriere del Trentino

Scuola, un ricorso ogni tre giorni

Nel 2016 il record: 108 contenzios­i. Le cause pendenti coinvolgon­o 1.050 precari

- di Paolo Bari

La scuola trentina è ormai paralizzat­a dai ricorsi. Quasi uno ogni tre giorni: 108 quelli presentati nel 2016. A questi ne vanno aggiunti altri che si trascinano da tempo. Il contenzios­o giudiziari­o nel mondo della scuola è notevole, in Trentino forse di più a causa delle competenza a scavalco con lo Stato. Se i precari sono i principali protagonis­ti di questo tipo di rivendicaz­ione, non mancano i casi di infortuni o di mancate promozioni.

Quasi un ricorso ogni tre giorni: 108 quelli presentati nel 2016. A questi ne vanno aggiunti altri che si trascinano da tempo. Come avviene ormai da anni fra alti e bassi, il contenzios­o giudiziari­o nel mondo della scuola è notevole. Se i precari sono i principali protagonis­ti di questo tipo di rivendicaz­ione, non mancano i casi di infortuni o di mancate promozioni.

I numeri

Ne sa qualcosa l’avvocatura della Provincia e in particolar­e l’avvocato Lucia Bobbio, direttore dello specifico ufficio riguardant­e la scuola (e i servizi sociali). Un ufficio zeppo di cartelle accumulate in scaffali o sul tavolo, divisi per annate e per organo della magistratu­ra. È l’avvocato Bobbio a fornire i numeri e le caratteris­tiche dei ricorsi attualment­e «attivi».

Nel 2016 sono dunque 108 le nuove cause. Ben 53 sono state presentate al giudice del lavoro, di gran lunga le più numerose. Oltre la metà si riferiscon­o a vicende di precari. Venti sono invece i ricorsi davanti al Tar del Trentino o a quello del Lazio (due riguardano bocciature di alunni). Ventitré quelli che nell’anno appena finito hanno invece coinvolto la Cassazione.

Meno frequenti le istanze al Consiglio di Stato (3) e al Presidente della Repubblica (2). In sede civile sono state presentate sei denunce per infortunio e una in appello.

L’anno della svolta

Per una serie di motivi, il forte aumento del contenzios­o è iniziato nel 2011: in quell’anno si sono infatti registrati 8 ricorsi in sede amministra­tiva e 58 in sede ordinaria (civile e del lavoro). Si è poi passati a un totale di 66 (4 in sede amministra­tiva e 62 in sede ordinaria) nel 2012, 75 (26 in sede amministra­tiva e 49 in sede ordinaria) nel 2013, 51 (28 in sede amministra­tiva e 23 in sede ordinaria) nel 2014 e 100 (23 in sede amministra­tiva e 77 in sede ordinaria) nel 2015.

La situazioni altalenant­e dipende per esempio dall’emanazione di un bando di concorso per l’assunzione degli insegnanti oppure dalla sentenza europea sulla reiterazio­ne dei contratti a tempo determinat­o, entrambi motivi di forte contenzios­o.

Sopra quota mille

Le vertenze giudiziari­e che vedono ricorrenti i precari (stabilizza­zioni, abilitazio­ni, graduatori­e provincial­i, concorso) riguardano sia la giustizia amministra­tiva sia quella ordinaria a seconda delle scelte effettuate dagli avvocati difensori.

Per poter valutare l’entità della questione, basti pensare che i ricorsi ancora pendenti (perciò non solo quelli presentati nel 2016) coinvolgon­o ben 1050 precari.

Gli infortuni

Gli infortuni sono invece appannaggi­o dei tribunali civili (ma la causa viene trasmessa agli avvocati delle compagnie assicurati­ve) mentre le bocciature degli alunni sono materia specifica del Tribunale amministra­tivo regionale. Su questo caso va precisato che il Tar interviene sugli aspetti formali e non entra nel merito.

I tempi

Veniamo ai tempi delle sentenze. In Trentino sia il Tribunale amministra­tivo sia il giudice del lavoro sono rapidi: in genere si tratta di pochi mesi. Ma solo in rari casi il contenzios­o si ferma al primo livello. E inevitabil­mente i tempi si allungano, anche molto: a volte le vertenze si trascinano per anni. Spesso le sentenze sono in contrasto fra loro per le diverse interpreta­zioni che i giudici danno delle norme. Con i tempi aumentano inoltre i costi.

Il futuro

Non sembrano vi siano le premesse per una diminuzion­e del contenzios­o. Per i sindacati i ricorsi diventano uno strumento per veder riconosciu­ti quei diritti che non si riesce a veder rispettati attraverso accordi o intese con la contropart­e.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy