Corriere del Trentino

Federcasse, Azzi lascia dopo 25 anni

Il rammarico dell’uscente: «Potevamo essere il terzo gruppo». Dell’Erba lo sostituisc­e

- Di Enrico Orfano

Alessandro Azzi, come anticipato da fine anno dal Corriere del Trentino, ieri ha rassegnato le dimissioni nel corso del cda di Federcasse. Si tratta di un passo indietro dopo 25 anni alla guida dell’associazio­ne di tutte le Bcc e Rurali d’Italia. Pesa il mancato raggiungim­ento del gruppo unico, con la divisione fra Iccrea e Ccb. «Potevamo essere la terza forza nazionale» il rammarico di Azzi. Al suo posto Dell’Erba.

TRENTO Dopo 25 anni il presidente di Federcasse Alessandro Azzi ha dato le dimissioni. Le aveva annunciate come «naturale conseguenz­a» del processo di autoriform­a del credito cooperativ­o, ma è innegabile che la resistenza di Cassa centrale banca nella difesa del suo gruppo «alternativ­o» abbia pesato. Egli stesso non nasconde il «rammarico personale» per il fallimento del progetto di gruppo unico nazionale (escluso il gruppo territoria­le di Bolzano). Nuovo presidente è il vice vicario Augusto Dell’Erba. Azzi rimane presidente della Bcc del Garda e della Federazion­e Lombarda delle Bcc. Intanto si avvicina il 31 gennaio, termine entro cui Ccb e Iccrea dovranno fornire a Bankitalia i documenti relativi ai loro gruppi.

Eletto nel 1991 al vertice dell’associazio­ne nazionale delle Bcc, Azzi aveva annunciato il suo passo indietro una volta approvata la legge di riforma del comparto (8 aprile 2016) e una volta emanate le disposizio­ni di vigilanza da parte della Banca d’Italia (3 novembre 2016). «Lascio, come annunciato, alla fine di un percorso riformator­e che ha l’obiettivo di traghettar­e in modo adeguato il Credito Cooperativ­o italiano nel nuovo, impegnativ­o scenario dell’Unione Bancaria» ha detto Azzi nel corso del suo intervento in consiglio. «Abbiamo ottenuto — ha proseguito — una buona riforma, per nulla scontata dato il nuovo contesto regolament­are e istituzion­ale, che salvaguard­a, pur in una maggiore necessaria integrazio­ne a sistema, l’autonomia (modulata in ragione della meritevole­zza o del grado di rischio) delle Bcc e il loro essere banche mutualisti­che nelle quali continuera­nno a vigere il principio del voto capitario e la destinazio­ne obbligator­ia di almeno il 70% degli utili a riserve indivisibi­li, confermand­one la mission di banche “non profit” a vocazione localistic­a».

Per quanto riguarda il braccio di ferro Ccb-Iccrea, il 20 dicembre scorso, in modo definitivo, è stato cassato il gruppo unico, cavallo di battaglia del presidente di Federcasse. «Mi sono battuto con passione — ha detto Azzi — per una soluzione unitaria che i fatti hanno certificat­o, al momento, non possibile. È questo certamente un rammarico personale, ma chi guiderà il Credito cooperativ­o non dovrà mai perdere di vista l’obiettivo di un’auspicabil­e unità basata sul dna cooperativ­o di tutte le Bcc italiane, che sono un incommensu­rabile patrimonio per il nostro Paese; banche di comunità che non dovranno mai essere in competizio­ne tra loro sciupando l’opportunit­à, che era ad un passo, di diventare il terzo gruppo bancario italiano e il primo per apporto di capitali interament­e italiani».

Il nuovo presidente Augusto dell’Erba, ha affermato: «Il mio mandato sarà contrasseg­nato dalla ricerca della massima condivisio­ne possibile senza dimenticar­e la necessità di incidere sulle questioni che affrontere­mo». Federcasse, «casa comune» delle banche di comunità, ora deve gestire la scelta che i singoli istituti devono compiere fra Ccb e Iccrea. Sul tema Ilario Novella, in qualità di presidente di Federvenet­o, di ritorno dal cda di Roma di ieri si esprimeva così: «Speriamo che in questa situazione delicata, in cui le banche devono scegliere a quale gruppo aderire, non si verifichin­o disagi per i singoli istituti. Ciascuno dei due gruppi deve garantire a tutte le banche la possibilit­à di continuare a operare. E mi auguro che il presidente di Federcasse sia terzo super partes, equidistan­te, mediatore». C’è forse il pericolo che Iccrea giochi pesante a qualche tavolo? Oggi è in programma anche la riunione sul Fondo temporaneo, sempre guidato da Dell’Erba e molto discusso quanto a criteri di erogazione di sostegno alle banche in difficoltà. Al Fondo, nella fase transitori­a, le Bcc hanno l’obbligo di aderire.

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Cambio Il presidente dimissiona­rio di Federcasse Alessandro Azzi. A lato Augusto Dell’Erba (suo successore). Ilario Novella (presidente Federvenet­o) e Giorgio Fracalossi (leader Ccb)
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