Cavalese, risoluzione spot contro la chiusura
Borgonovo Re si astiene. Guardia medica in Tesino, il Patt si spacca
La sanità resta al centro del dibattito in consiglio e la maggioranza si concede qualche piccola sbandata. Luca Zeni è stato suo malgrado protagonista della seduta di ieri. Prima ha dato parere positivo a una risoluzione sul punto nascita di Cavalese — approvata con la sola astensione dell’ex assessora Donata Borgonovo Re e il non voto di Mattia Civico — che sta alla chiusura come i pannicelli caldi alla polmonite. Poi è stato sul punto di perdere la pazienza quando Maurizio Fugatti ha presentato una mozione per la riapertura del servizio di guardia medica in Trentino che poggiava sulla «falsità» dei dati forniti dall’Azienda sanitaria. A favore della mozione hanno votato i consiglieri del Patt Chiara Avanzo e Walter Kaswalder.
La decisione di discutere nuovamente del punto nascita di Cavalese è stata presa all’inizio dei lavori dai capigruppo, su richiesta di Fugatti (Lega) che ha proposto una risoluzione in cui si stigmatizzava lo scarso impegno della giunta. Zeni ha elencato per l’ennesima volta quanto fatto: i bandi per l’assunzione di pediatri andati deserti, il rifiuto da parte di tutti i pediatri già assunti di fare anche un solo turno (pagato 600 euro) all’anno a Cavalese, la richiesta al ministero di poter avere pediatri in reperibilità, invece che in guardia attiva, le richieste di fare fronte comune con le Regioni limitrofe cadute nel vuoto. Zeni ha concluso ricordando che la deroga semestrale concessa scade a breve.
Per Fugatti, però, è «imbarazzante che non si faccia fronte comune con il Veneto». Per Claudio Cia «la mancanza di pediatri è un pretesto, la verità è che si vuole chiudere». Per Manuela Bottamedi «serve più determinazione». A un certo punto, dai banchi dell’opposizione si è alzato Nerio Giovanazzi per dire che «in consiglio andrebbe cercata la massima collaborazione su questi temi, evitando di costruire critiche artificiose perché il Trentino è ancora una delle poche isole felici d’Italia. E non può quindi chiedere l’impossibile».
La risoluzione condivisa impegna la giunta a «proseguire nelle azioni volte a reperire i professionisti», a «proseguire nel tentativo di condividere una proposta con le altre regioni interessate» e a «valutare nella prossima programmazione triennale per le borse di studio, un’implementazione delle risorse dedicate agli specialisti in pediatria». Calcolando che , da lunedì, il ministero potrebbe imporre la chiusura, il dispositivo ha un che di surreale.
Si è quindi passati alla mozione per la riapertura della guardia medica in Tesino. Mercoledì, Zeni aveva fornito i dati: 2 accessi al giorno di media quando era attivo, 34 accessi dal Tesino a quello di Borgo dall’inizio dell’anno. Dati falsi secondo Fugatti, che è arrivato a ipotizzare «un grave danno per il turismo». Zeni non ha retto. «È politicamente legittimo sostenere che il servizio va mantenuto anche con un accesso al giorno, ma i dati non me li invento io la mattina, me li fornisce l’Azienda sanitaria. Se ne dessi di falsi, ne risponderei penalmente. Parlate di infartuati che si rivolgono alla guardia medica, ma per le urgenze c’è il 118, non la guardia medica». Anche Baratter ha votato a favore, ma poi ha spiegato di essersi sbagliato. Il costante impegno al cellulare sul terzo anello del consiglio deve averlo distratto.