Corriere del Trentino

Nuovo carcere, missione romana «Il governo sblocchi i fondi»

Kompatsche­r chiede garanzie: «Non intendo firmare contratti al buio»

- di Marco Angelucci

BOLZANO

Cresce il pressing su Roma per il nuovo carcere. La prossima settimana il governator­e Arno Kompatsche­r sarà in missione nella capitale e tra gli incontri è previsto anche un faccia a faccia con il sottosegre­tario all’economia Enrico Morando per sbloccare i fondi. «Si tratta di un semplice provvedime­nto contabile, non serve nemmeno una legge» dice Kompatsche­r che fino a che non avrà certezza sui fondi non firmerà il contratto con la Ingenierbü­ro srl e Jesacher Geologiebü­ro.

Dall’apertura delle buste sono ormai passati tre anni e la prima pietra non è ancora stata posata. L’areale accanto all’aeroporto è sempre vuoto, l’esatto contrario del carcere che invece è sempre pieno di detenuti. Una struttura fatiscente, difficile da controllar­e anche perché gli effettivi della polizia penitenzia­ria in servizio — si legge sul sito del ministero della Giustizia — sono 62 a fronte di una pianta organica di 81. Gli amministra­tivi invece sono solamente 9, un terzo di quelli previsti dalla pianta organica.

La nuova casa circondari­ale di Bolzano era stata pensata proprio per creare una struttura più dignitosa, sia per chi è detenuto sia per coloro che debbono sorvegliar­lo. La formula scelta — una sorta di project financing — prevede che lo Stato ceda l’immobile del carcere attuale alla Provincia che si impegna a costruire il nuovo penitenzia­rio in project financing. Ovvero il soggetto che costruisce si occuperà anche della gestione del carcere in tutto e per tutto eccetto che per la sorveglian­za che rimarrà il core business dello Stato. Una novità assoluta in Italia che però stenta a decollare. Lo Stato aveva già messo a bilancio i fondi che però poi sono stati stornati su un altro capitolo. E, fino a che non ci sarà certezza sul finanziame­nto, Kompatsche­r ha assicurato che non firmerà nulla.

«La gara d’appalto è stata vinta da Condotte spa e la conferenza dei servizi ha ultimato il lavoro. Ci sono tutti gli accordi necessari, manca solamente una piccola operazione contabile. Non serve nemmeno una legge, un semplice provvedime­nto ministeria­le basterebbe» spiega Kompatsche­r. «A questo punto è tutto nelle mani del Mef (Ministero delle Finanze). Già diversi mesi fa ho parlato con il sottosegre­tario Morando e — chiarisce ancora Kompatsche­r — mi aveva assicurato che la situazione si sarebbe risolta presto. Solo che non si è ancora mosso nulla».

La caduta del governo Renzi non ha certo agevolato le cose e proprio per questo la settimana prossima Kompatsche­r scenderà a Roma per cercare di ottenere lo sblocco dei fondi per la nuova casa circondari­ale. «Fino a che non ci sarà certezza su questo punto non prenderò impegni con la società che, e questo dovranno capirlo anche a Roma, non può certo aspettare in eterno. Finora — conclude il Landeshaup­tmann — hanno avuto pazienza ma prima o poi potrebbero anche decidere di rivalersi passando alle vie legali».

Un’eventualit­à questa che, almeno per il momento, i vertici di Condotte non sembrano prendere in consideraz­ione. La società romana non vuole commentare lo stato delle cose ma già nelle scorse settimane i vertici hanno scritto all’Agenzia degli appalti per chiedere che cosa si attendesse per partire. Un segnale, inequivoca­bile, che la pazienza sta ormai raggiungen­do il limite.

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 ??  ?? Penitenzia­rio modello Un rendering del progetto del nuovo carcere che dovrebbe sorgere a Bolzano sud accanto all’aeroporto. Nella foto in basso il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r
Penitenzia­rio modello Un rendering del progetto del nuovo carcere che dovrebbe sorgere a Bolzano sud accanto all’aeroporto. Nella foto in basso il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r

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