Bellezza e bruttezza
Pino Scaglione e Roberto Bortolotti, in due editoriali pubblicati dal Corriere del Trentino rispettivamente il 23 dicembre e il 3 gennaio, parlando del nuovo regolamento urbanistico edilizio, hanno stigmatizzato il fatto che in esso «manchi la bellezza». L’architetto Ruffo Wolf alla mancanza di bellezza aggiunge anche la mancanza di dignità.
Nulla è più soggettivo del concetto di bello, personalmente osservo che Trento diventa sempre più «brutta»: conserva, insieme a tante cose belle, bruttezze sedimentate cui pare abbiamo fatto l’abitudine.
Non so se si deve aspettare un nuovo piano regolatore di Trento per rigenerare le degradate facciate di numerosi edifici del centro storico e del resto della città consolidata, spesso anche vandalizzate con imbrattamenti e scritte di varia natura. Cito, ad esempio, le mura dell’ex carcere di via Pilati, l’edificio delle Poste centrali di via Calepina, alcuni palazzi di via Cavour, i portici di piazza Cesare Battisti, le adiacenze della Chiesa S. Pietro, edifici in via s. Maria Maddalena, il centro S. Chiara. Tanto per citare alcuni casi del centro storico. Penso che non occorra un nuovo piano regolatore per rigenerare i marciapiedi da restituire con larghezza decente ai pedoni.
Mario Basile,