Corriere del Trentino

Scontro fatale Il ventiseien­ne rischia 12 anni

- D. R.

TRENTO Il dubbio che alla guida fosse lui e non l’amico ai carabinier­i era sorto quasi subito, ma dal sospetto a provare che era davvero il ventiseien­ne romeno al volante dell’auto che ha ucciso, Simon Mat, 30 anni, di Cles, la strada era lunga. L’uomo ha infatti tentato in tutti i modi di eludere le investigaz­ioni e di portare i carabinier­i del nucleo operativo radiomobil­e della compagnia di Trento verso un’altra verità.

Un atteggiame­nto che ora rischia di costargli davvero caro, il ventiseien­ne della val di Rabbi rischia fino a dodici anni, considerat­a l’aggravante prevista per l’omicidio stradale, in quanto viaggiava contromano e l’accusa di calunnia nei confronti dell’amico che fa schizzare in alto la pena. Ad incastrare il giovane sono stati gli ematomi riportati nell’incidente e le numerose intercetta­zioni telefonich­e. Poi i militari di Trento , insieme ai colleghi delle stazioni di Rabbi, Malè e Cles, hanno sentito tutti gli amici dei due giovani che erano a bordo della Renault Megane, che il 19 novembre scorso si è schiantata contro una Fiat 500 all’altezza della Rocchetta, insieme a Simon Mat, morto nei giorni scorsi dopo lo schianto a causa delle gravissime ferite riportate. Dopo due mesi di indagini serrate i carabinier­i hanno «inchiodato» il giovane, che, messo alle strette, ha ammesso.

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