«Un’emozione tornare in campo Ora puntiamo alla Coppa Italia»
Diatec, Burgsthaler analizza il suo rientro: spero di avere altre occasioni
TRENTO Qualificazione agli ottavi di finale di coppa Cev a parte, la serata di mercoledì ha presentato diversi risvolti positivi. Uno di questi è stata la possibilità di rivedere nel sestetto titolare di Trento Matteo Burgsthaler.
Com’è stato toccare il campo di nuovo dopo molto tempo?
«Bello, sempre emozionante. La pallavolo è uno sport che amo e poterlo praticare qui ha davvero un sapore particolare. Tra l’infortunio capitatomi alla fine dello scorso campionato e il poco spazio avuto quest’anno, visto che i miei compagni, fortunatamente, stanno giocando molto bene, da un anno non giocavo una partita ufficiale. Non sono soddisfatto della mia prestazione, ma spero di avere altre occasioni».
Di sicuro a muro ha ripagato a pieno la fiducia di Lorenzetti.
«Sì, a muro me la sono cavata abbastanza, ma ho faticato troppo in battuta, un fondamentale nel quale stento un po’ in mancanza di un feeling continuo. Anche in attacco ritengo di non essere andato benissimo».
L’importante, a ogni modo, era passare il turno.
«Certo, soprattutto dopo la sconfitta di Perugia, che per noi è stata un colpo difficile da metabolizzare e con la Coppa Italia che già ci assorbe le energie, soprattutto mentali, perché alla due giorni di Bologna stiamo già pensando. A contare mercoledì sera era solo il risultato, lo stesso si dica per domani contro Ravenna: tutto il resto non importa».
L’obiettivo dichiarato, insomma, è: adesso la Coppa Italia?
«Oggettivamente sì. Senza nulla togliere all’Hurrikaani Loimaa o alla Bunge, ci attende Modena in semifinale sabato prossimo ed è un appuntamento importantissimo, anche per tutto ciò che significherebbe arrivare in finale battendo gli emiliani. Ci crediamo, ci stiamo lavorando».
Per la coppa Cev, invece, vi aspetta un’altra trasferta in Finlandia.
«La coppa Cev è un obiettivo concreto, sarebbe la prima per il club e vincerla ci interessa seriamente, non ci vogliamo limitare a partecipare. Pensare a un’altra squadra finlandese significa che ci attende un altro turno abbordabile, vediamo come arriveremo a quel momento, ma la rosa è ampia e l’allenatore può anche affidarsi al turn over, come ha fatto in parte mercoledì sera».
Guardando molto più avanti in senso europeo, sulla vostra strada potreste incontrare Piacenza ai quarti di finale. Preoccupato?
«Sì, per gli emiliani, non certo per noi (ride, ndr). A parte gli scherzi, Piacenza è un’avversaria tosta, con una diagonale cubana che sappiamo poter risultare particolarmente fastidiosa, ma noi guardiamo in casa nostra e lavoriamo su noi stessi, crediamo nei nostri mezzi».