«Centro profughi a Roverè della Luna» Gioffré: fantasie, decideranno i prefetti
L’ipotesi di usare il poligono in discussione mercoledì. Il prefetto: idea fantasiosa. Rossi: «Diremo la nostra»
Un Cie a Roverè della Luna, sul confine tra le province di Trento e di Bolzano, nella sede del poligono. È l’ipotesi circolata nelle scorse, ma smentita categoricamente dal prefetto di Trento. «Un’idea fantasiosa», ha bollato l’eventualità il commissario del Governo Gioffré. Intanto dall’Alto Adige Kompatscher esprime la propria contrarietà («No a imposizioni»), mentre il governatore trentino Ugo Rossi ricorda: «Diremo la nostra». A esprimersi a sfavore della soluzione che vedrebbe la sede del Centro di identificazione ed espulsione sorgere ina quella oggi dedicata all’addestramento al tiro anche il sindaco di Roveré, Luca Ferrari: «Mi oppongo fermamente, sono assolutamente contrario» fa sapere.
TRENTO Il poligono di Roverè della Luna, a metà fra Trentino e Alto Adige, è una delle strutture al vaglio del ministero dell’Interno per ospitare uno dei venti Cie previsti nel piano per l’immigrazione del Viminale. Contro l’ipotesi si sono già levate compatte le voci del Landeshauptmann Arno Kompatscher, dell’Obmann della Svp della Bassa Atesina Oswald Schiefer e del sindaco di Salorno Roland Lazzeri. Se dal commissariato del Governo di Bolzano non viene diramato nessun commento ufficiale, il prefetto di Trento Pasquale Antonio Gioffrè nega risoluto che quella di Roverè della Luna sia anche solo una delle ipotesi in campo.
«Il ministro dell’Interno Marco Minniti non ha ancora diramato comunicazioni ufficiali in tal senso, e il pacchetto sull’immigrazione dev’essere ancora presentato» puntualizza Gioffrè. Il fatto che la struttura di Roverè della Luna figuri all’interno di una lista di aree militari che l’esecutivo nazionale dovrebbe vagliare insieme ai prefetti per trovare la collocazione adatta per un Cie in ogni regione, è un’ipotesi che Gioffrè considera «alquanto fantasiosa». Secondo il commissario del governo trentino «non ha alcun senso che la proposta venga da area militare. Se davvero dovremo realizzare questa struttura, saremo noi prefetti a occuparcene e dunque attendiamo indicazioni da Roma. Ad oggi quella di Roverè della Luna non è sul tavolo neppure come ipotesi».
Di tutt’altro tenore sono state le reazioni del Landeshauptmann Arno Kompatscher e dell’Obmann della Stella Alpina per la Bassa Atesina Oswald Schiefer. «Va soprattutto visto se il Trentino Alto Adige necessita davvero di un Cie, comunque non ci facciamo imporre niente» ha ribadito Kompatscher al Dolomiten. Assieme al collega trentino Ugo Rossi «diremo la nostra» sul tema, ha anticipato il Landeshauptmann. «Non abbiamo ricevuto informazioni di nessun tipo in questo senso, è una voce che anche noi abbiamo sentito, ma credo frutto di una supposizione, trattandosi di un’area dell’esercito a scavalco tra i nostri due territori. In ogni caso, vorremo dire la nostra e chiederemo di rivedere i criteri di assegnazione dei richiedenti protezione internazionale» ha chiarito Rossi.
La situazione dovrebbe delinearsi meglio mercoledì 25 gennaio, quando nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni Kompatscher e Rossi incontreranno il titolare del Viminale e chiederanno concrete indicazioni in merito. «Il luogo ipotizzato è troppo periferico . Inoltre su una comunità di appena mille abitanti una struttura del genere sarebbe un aggravio eccessivo» spiega Schiefer. «Siamo fiduciosi che il presidente Kompatscher alla fine riuscirà a portare avanti la sua posizione contraria a un Cie nella nostra area, anche perché ci sarebbero comunque grossi problemi logistici da risolvere» spiega il sindaco di Salorno Roland Lazzeri.
Intanto da Roverè della Luna, il territorio direttamente interessato dall’eventualità circolata nelle scorse ore, interviene il primo cittadino. «L’ipotesi Cie? Mi oppongo fermamente» afferma Luca Ferrari. Il sindaco di Roverè della Luna, di fronte alla possibilità che l’ex poligono militare del suo comune diventi un Centro di identificazione ed espulsione per migranti, è irremovibile: «Sono assolutamente contrario». «Ho appreso la notizia dai giornali — spiega — nessuno mi ha dato informazioni più precise e spero non sia vero: non sarebbe certamente positivo per la mia comunità. Non so neanche a cosa servano questi Centri». Secondo quanto affermato ieri dalla stampa altoatesina, infatti, l’ex poligono di tiro, una struttura da 15 ettari per un terzo nel comune di Salorno e per due terzi nel comune di Roverè della Luna, potrebbe essere scelta per ospitare un Cie con capienza da 80 a 100 persone. «Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con il sindaco di Salorno, ma sicuramente l’ex poligono non andrebbe bene: al momento è usato per le esercitazioni militari e ci sono già tante polemiche per i rumori, figuriamoci se arrivassero i migranti» afferma Ferrari.