Il porfido crea fatturato Alleanza tra sei imprese
Nasce «Alliance of stone». Fatturato da 17 milioni. Caresia: «Cerchiamo personale»
Si chiama «Alliance of stone» (letteralmente «Alleanza di pietra») la rete di imprese nell’ambito del porfido fondata nel 2016 e presentata ieri a Palazzo Stella a Trento. Ne fanno parte sei realtà storiche: Euro Porfidi, Ellapa, Odorizzi & Watshinger, Porfido ed Arte consorzio stabile, Porfidi Europa e Porfidi Paganella.
TRENTO Il porfido non è solo una concentrazione di problemi: c’è anche chi investe e fa fatturato. Chi guarda al futuro, diversifica i mercati e punta a trovarne degli altri all’estero. Si chiama «Alliance of Stone», ed è una rete d’imprese fondata nel 2016 e presentata ufficialmente ieri a Palazzo Stella, sede di Confindustria. Ne fanno parte sei aziende storiche del settore della lavorazione del porfido in Trentino: Euro Porfidi, Ellapa, Odorizzi & Watshinger, Porfido ed Arte Consorzio Stabile, Porfidi Europa, Porfidi Paganella.
«Sono imprese — ha detto Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento — che operano sul territorio da decine di anni, economicamente solide, che hanno scelto di allearsi per mettere a sistema le potenzialità e le competenze individuali al fine di garantire al mercato soluzioni innovative, moderne ed efficienti». Con un fatturato di oltre 17 milioni di euro all’anno di cui 13,5 milioni al netto del fatturato infragruppo, un risultato operativo al netto infragruppo che supera gli 800mila euro (5,89%) e un margine operativo lordo di oltre 1,2 milioni di euro (8,90%), Alliance of Stone conta su cinque stabilimenti produttivi, quattro magazzini di stoccaggio, tre giacimenti, per un totale di 2,5 milioni di metri cubi di porfido.
«Il nostro obiettivo — ha spiegato Simone Caresia, presidente della Sezione porfido di Confindustria Trento e fra i protagonisti dell’alleanza — è ora quello di razionalizzare le produzioni concentrandole su due grandi poli di Civezzano e Verona (sede di Euro Porfidi), ridurre i costi del 15% per reinvestire nel ciclo produttivo e commerciale di Alliance of Stone». Tra gli obiettivi anche quello di creare una Cittadella della pietra a cui potranno fare riferimento sia clienti pubblici che privati. «Abbiamo già investito due milioni di euro per acquisizioni e ristrutturazioni — ha proseguito Caresia — nei prossimi due anni ne reinvestiremo altrettanti. Già a giungo dovremmo partire con i primi impianti automatizzati». Il che non significherà un ulteriore impoverimento della forza lavoro, già ridotta allo stremo per un comparto in crisi cronica, che come ha rilevato Lino Allegri, storico presidente di Euro Porfidi «nel suo periodo più buio ha troppo trascurato la qualità». Ma ricerca di nuova forza lavoro, che dovrà far crescere Alliance of Stone nei suoi processi di automazione e di rete d’imprese. «Avremmo bisogno di amministrativi, commerciali, figure di gestione personale — ha aggiunto Carestia — Intanto grazie alle sinergie proprie della formula di aggregazione adottata, la rete è già in grado di offrire alle migliori condizioni, anche al di fuori dei confini nazionali, un servizio chiavi in mano, occupandosi della fornitura, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali, della progettazione degli interventi, della logistica, della posa in opera e della fase post-vendita. L’unione delle nostre risorse ci ha già portato a realizzare importanti commesse internazionali, ha permesso di aumentare la capacità di investimento sia per il breve che per il lungo termine oltre che ottimizzare e amplificare tutte le singole peculiarità positive presenti nelle varie aziende. Il modello Alliance permette, infatti, di mantenere le singole identità inserendole però all’interno di un amplificatore vantaggioso per tutti i partecipanti». Nei mesi scorsi Alliance of Stone ha debuttato in Romania, dove ha realizzato una piazza di 22.000 metri quadrati nella città di Oradea, impiegando porfido e marmo di Trani. La rete infatti non lavora solamente il porfido, ma anche una vasta gamma di pietre naturali, contraddistinte dal marchio «Fulkro».