Cento milioni per interventi di emergenza
TRENTO Il «Fondo temporaneo» del credito cooperativo, forte di una dotazione di circa 426 milioni di euro, per ora è intervenuto in cinque casi di emergenza bancaria, mettendo a disposizione 50 milioni per patrimonio e circa 260 milioni per l’acquisto di sofferenze. Rimangono ancora poco più di 100 milioni di cui usufruire, ma ci sarebbero già le delibere pronte. Il quadro rispetto allo strumento di transizione, istituito per legge in attesa che si compongano i due gruppi nazionali di Iccrea banca e Cassa centrale banca, è stato fatto ieri a Roma nel corso di un convegno esplicativo, di cui si era sentita l’esigenza anche per rispondere alle recenti tensioni scatenate dal grosso sostegno per la creazione della nuova Emil banca, 126 milioni, l’istituto di Giulio Magagni, presidente di Iccrea. Gli interrogativi riguardano il futuro del fondo, che ha incamerato notevoli sofferenze: tutta da definire la modalità in cui verranno distribuite fra i due gruppi. Contando sul fatto che lo strumento è pensato per affrontare le situazioni solo di vera emergenza, l’opinione di molti è che non si chiederà alle 319 Bcc e Cr italiane di mettere a disposizione altri milioni. Un fatto che darebbe molto fastidio ai circa 110 soggetto avviati verso Ccb, a cui dovranno portare 600 milioni di euro di ricapitalizzazione. Ieri c’era sul tavolo pure il tema della governance del fondo: attuale presidente è Augusto Dell’Erba, appena eletto presidente di Federcasse al posto del dimissionario Alessandro Azzi. È opinione di molti che non dovrebbe tenere tutti questi incarichi (il leader nazionale è anche presidente della Cr di Castella Grotte, della Federazione Bcc Puglia e Basilicata e pure del Fondo di garanzia dei depositanti), ma intanto Dell’Erba ieri alla riunione non era presente. Intanto stanno trascorrendo lenti gli ultimi giorni della «campagna acquisti» che Iccrea e Ccb stanno portando avanti, non senza qualche reciproco colpo basso. Il clima, come si può immaginare, non è dei migliori, è in tanti sperano che Federcasse possa ritrovare un nuovo equilibrio, equidistante verso le due organizzazioni, a bocce ferme. Il presidente uscente, Azzi, battuto sul gruppo unico, forse diventerà un uomo chiave del polo di Iccrea. Il 31 gennaio Bankitalia vorrebbe avere in mano i progetti, forse arriveranno degli abstract.