Federcasse ignora le richieste trentine Strappo di Schelfi: non faccio il vice
Schelfi dice no alla vicepresidenza ordinaria: «Poco rappresentati». Fracalossi: «Non accetteremo forzature»
La «guerra» tra Iccrea e Cassa Centrale Banca supera il livello industriale e investe anche il livello associativo. Diego Schelfi, eletto vice presidente ordinario di Federcasse, ha detto no all’incarico: «Cassa centrale poco rappresentata». Fracalossi: non accetteremo forzature.
TRENTO La «guerra» tra Iccrea e Cassa Centrale Banca supera il livello industriale e investe in pieno anche il livello associativo. Diego Schelfi, eletto vicepresidente ordinario di Federcasse nonostante la richiesta del gruppo che fa riferimento a Trento della vicepresidenza vicaria, ha deciso di non accettare l’incarico. A questo punto, la fuoriuscita di Cassa Centrale Banca da Federcasse diventa un’ipotesi assai concreta. «Di certo — afferma in proposito Giorgio Fracalossi — non accetteremo questa forzatura».
La questione che ha opposto in Federcasse Iccrea e Cassa Centrale è in sé piuttosto semplice. Lo scorso 19 gennaio, Augusto Dell’Erba è stato eletto presidente di Federcasse. Lo Statuto prevede anche due vicepresidenti, uno vicario, l’altro ordinario. Il Trentino, sostenuto da Veneto, Friuli e Piemonte, ha chiesto che il peso di Cassa Centrale venisse riconosciuto nominando Schelfi vicepresidente vicario. Dell’Erba ha sempre dichiarato la propria terzietà rispetto a Iccrea e Cassa centrale. Tesi che non ha mai convinto i trentini e che, di fatto, è stata confutata dallo stesso Dell’Erba quando ieri, nonostante le richieste contrarie, ha proposto Matteo Spanò (Iccrea) come vicario e Schelfi come vicepresidente ordinario. «Non c’è stato verso — riferisce Fracalossi — di modificare questa impostazione. A nulla sono valse le parole di Schelfi, né la proposta di indicare anche un altro nome». La cordata che fa riferimento a Ic- crea ha proceduto alla forzatura ed eletto ugualmente Schelfi vicepresidente, contando sul fatto che Trento, alla fine, avrebbe incassato. Invece, «Schelfi — come recita la nota diffusa ieri pomeriggio da Federcasse — ha rinunciato motivando il proprio diniego con l’esigenza di vedere meglio rappresentata la componente che fa riferimento alla Cassa Centrale Banca». Da segnalare il fatto che Bolzano si sia schierata con Iccrea contro i trentini. «Noi abbiamo semplicemente seguito la proposta del presidente eletto all’unanimità, votato anche dai trentini — spiega Michael Grüner — presidente di Cassa centrale Raiffeisen». «Probabilmente — osserva Fracalossi — si cerca di metterci in difficoltà, ma è un errore. Ognuno di noi dovrà affrontare delle difficoltà, ma sarebbe certo preferibile lasciare fuori dai nostri confronti il livello associativo, inteso come luogo comune di incontro». Cassa Centrale non resterà in un’associazione in cui non è rappresentata. Perché lo strappo possa essere ricucito, i trentini si attendono «segnali forti».