Riforma Rsa, Comuni possibilisti «Futuro incerto»
La partita della riforma dell’assistenza agli anziani si fa sempre più politica. Uno degli snodi fondamentali, per l’assessore Luca Zeni, sarà il confronto con i Comuni. «Avremo un incontro per spiegare la riforma non solo al Consiglio delle autonomie ma anche a sindaci e assessori interessati», dice Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle autonomie. Il riordino illustrato da Zeni attribuisce alle Comunità di Valle il budget e i poteri di indirizzo sulle politiche assistenziali che dovranno essere realizzate dall’Agenzia per l’anziano. Il nuovo soggetto, uno per valle, assorbirà le Apsp del territorio (che dunque scenderanno da 41 a 16); il cda sarà nominato dalla conferenza dei sindaci, organismo della Comunità di valle.
Gianmoena è attento a non sbilancirsi nel merito («Ho letto i giornali, ma attendo di sentire dalla viva voce di Zeni i dettagli della sua proposta») ma spezza una lancia nei confronti delle riforme in generale. Una presa di posizione significativa se rapportata alle resistenze emerse dentro la maggioranza provinciale già poche ore dopo la prima presentazione della riforma. «Ogni riforma dev’essere condivisa e concertata — sottolinea Gianmoena — ma nella consapevolezza che i dati da cui si parte (come quelli sull’invecchiamento della popolazione, ndr) devono restare al centro del dibattito». Poi il segnale più politico: «Ricordo a tutti che i Comuni stanno portando avanti da anni riforme importanti, facendo i conti anche con riduzioni di personale, gestioni associate di servizi, vincoli di bilancio. Non vorrei che a fare le riforme in questo Paese fossero sempre e soltanto i Comuni. La politica deve fare le riforme non guardando al consenso dell’oggi, ma guardando al bene di domani. Serve una visione di futuro».
Nella maggioranza provinciale circolano due ipotesi per ridimensionare la portata della riforma (mantenere in vita i 41 cda delle singole Apsp) o rinviarla alla prossima legislatura.
Il partito socialista, che fa parte della coalizione ma non è presente in giunta, invita invece Zeni ad andare avanti: «Siamo soddisfatti che finalmente la coalizione del centro sinistra autonomista si confronti su temi concreti che interessano davvero i cittadini. Non è vero che in questo scorcio di legislatura non si deve affrontare tale riforma. Anzi, bisognerebbe porre questi temi in cima all’agenda dei prossimi mesi. È necessario decidere, non rimandare. Per dimostrare ai trentini che la politica serve a qualcosa.