Corriere del Trentino

Sblocca-appalti La task-force diventa realtà

Doppio strumento: facilitato­ri nei Comuni, informatic­a e tutor con l’Apac

- T. Sc.

TRENTO Come annunciato la scorsa settimana, ieri la giunta ha licenziato il piano «sblocca cantieri». Due i sistemi che promettono di disincagli­are le opere arenatesi nelle secche della burocrazia e di rendere le future procedure più rapide. Un team di «facilitato­ri» si occuperà di risolvere i problemi dei lavori comunali finanziati dalla Provincia e mai partiti: circa 170 opere per un ammontare di ben 400 milioni di euro già assegnati ai sindaci. Un sistema informatic­o accessibil­e al pubblico terrà, invece, d’occhio le procedure d’appalto gestite dall’Agenzia provincial­e (Apac). In caso di rallentame­nti, interverrà un tutor. A regime, il secondo sistema potrebbe estendersi a tutta la filiera burocratic­a delle opere pubbliche.

Il problema è stato segnalato da Carlo Daldoss sul Corriere del Trentino lo scorso 21 gennaio: un settore, quello dell’edilizia, in crisi nera mentre 400 milioni assegnati ai Comuni giacciono non spesi a causa dei rimpalli tra sindaci, segretari comunali e uffici della Provincia. Con i soldi della manovra di bilancio 2017, il conto sale a mezzo miliardo di euro potenzialm­ente pronto a trasformar­si in cantieri. Non poco per un settore in affanno da tempo. A gennaio, Daldoss aveva proposto un «commissari­o straordina­rio» con poteri reali. Le perplessit­à dei colleghi di giunta e la cautela del presidente Ugo Rossi avevano indotto a una soluzione più morbida: una task force in collegamen­to con la giunta. Ieri si è arrivati alla decisione. Il nucleo di facilitazi­one sarà composto da un responsabi­le degli enti locali (Francesca Galassi), da un ingegnere del dipartimen­to Infrastrut­ture (Maurizio Biotti) e dalla tutor dell’Apac (Marcella Rizzi). A capo del gruppo non i dirigenti dei rispettivi uffici di provenienz­a, ma direttamen­te il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti, il quale riferirà trimestral­mente alla giunta eventuali problemi da risolvere su un piano politico-istituzion­ale. Il controllo da parte di Nicoletti dovrebbe garantire un potere reale da parte del team sui vari uffici provincial­i. Ma quando la pratica è ferma sulla scrivania di un sindaco, o di un segretario comunale? «L’avanzament­o della pratica — spiega Daldoss — sarà consultabi­le da aziende e cittadini. Sono sicuro che questo basterà ad accelerare le decisioni». Si parte «tra quindici giorni».

Nel frattempo, Mauro Gilmozzi stava già lavorando a un sistema analogo per i lavori che hanno raggiunto la fase dell’appalto in Apac. Un applicativ­o consultabi­le da aziende e cittadini (all’indirizzo http:/ /apac.provincia.tn.it/) provvederà a monitorare l’andamento della procedura di gara segnalando con semafori verdi, gialli, o rossi il rispetto della tempistica prevista. In caso di problemi, si passerà dall’automatism­o informatic­o al tutoraggio umano. Marcella Rizzi, funzionari­a dell’Apac, interverrà per capire le ragioni dei ritardi e cercare di superarle. In questo caso, lo strumento è già operativo. «Da lunedì — fa sapere Gilmozzi — ogni cittadino potrà monitorare l’iter dei singoli appalti».

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(Rensi) Opere I lavori pubblici hanno subito un rallentame­nto dovuto alla crisi, ma 400 milioni di finanziame­nti provincial­i attendono ancora di essere spesi

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