Corriere del Trentino

La rinascita di oculistica è nei numeri Quasi dimezzata la mobilità passiva

- Silvia Pagliuca

TRENTO Quattro anni fa erano quasi diecimila i pazienti trentini costretti ad andare fuori provincia per trattare patologie oculistich­e, con conseguent­i disagi privati e inefficien­ze di sistema. La mobilità passiva di oculistica, infatti, pesava sull’Azienda sanitaria provincial­e per circa 3,128 milioni di euro. Una cifra che nel 2015 è scesa a 1,828 milioni, consideran­do sia i ricoveri che i trattament­i ambulatori­ali. «È un risultato di cui siamo molto orgogliosi che rende oculistica una vera e propria eccellenza della sanità pubblica trentina» commenta il direttore generale dell’Apss, Paolo Bordon, che già indica questo settore come «esemplare» rispetto ai più ampi cambiament­i che stanno interessan­do l’Azienda sanitaria. Ma il merito della best practice va in particolar­e alla riorganizz­azione dell’Unità operativa multizonal­e di cui da maggio 2014 si occupa la dottoressa Federica Romanelli: «La mobilità passiva — ha spiegato — era legata soprattutt­o agli interventi di chirurgia vitreo-retinica che abbiamo potenziato arrivando a eseguire circa 500 interventi l’anno». Dallo scorso novembre, inoltre, si sono aggiunti interventi sulle vie lacrimali, anch’essi molto richiesti, e sono stati potenziati gli ambulatori per il glaucoma, le patologie corneali, le infiammazi­oni, gli strabismi e le patologie palpebrali con i rispettivi servizi chirurgici. «Il tutto — precisa Romanelli — a parità di organico: 17 profession­isti che si dividono tra le sedi di Trento e Rovereto e le strutture distrettua­li». «Organico che, se necessario, sarà potenziato» promette Bordon. Al momento, infatti, il maggiore investimen­to economico è stato fatto in tecnologie, con circa 600.000 euro investiti in macchinari di ultimo livello; 250.000 euro, invece, sono stati utilizzati per sistemare gli ambulatori e gli studi medici dell’ospedale di Rovereto, mentre bisognerà attendere il 2018 per vedere il completame­nto dei lavori di ristruttur­azione dedicati alle aree di oculistica, otorino e relative degenze, con un investimen­to da 5 milioni di euro. La riorganizz­azione, inoltre, ha previsto il potenziame­nto dell’ambulatori­o dedicato alla maculopati­a — servizio stabilito di comune accordo con le Associazio­ni dei pazienti affetti da tale patologia — disponibil­e ora sia a Rovereto sia al Santa Chiara di Trento, con un accesso prioritari­o che permette di evitare ritardi. E una stretta sui tempi di attesa si è avuta anche per la cataratta che viene eseguita entro un mese dalla richiesta in regime ambulatori­ale o in day surgery sia a Rovereto che ad Arco che a Villa Igea. Quest’ultima, nel 2013 eseguiva 2.487 prestazion­i, ora ne fa registrare 3.791. Più in generale, in tutta la provincia, si è passati dalle 48.254 prestazion­i oculistich­e del 2014 alle oltre 58.000 del 2015. Ma l’obiettivo dell’Unità operativa multizonal­e è anche far sì che anche il rapporto tra medici di base e specialist­i, così come quello tra poli centrali e sedi territoria­li, sia reso più efficiente. Perciò, via a incontri periodici e momenti congiunti di formazione. Infine, sono stati potenziati i servizi di prevenzion­e e riabilitaz­ione in età pediatrica, è stato attivato un servizio dedicato alle complicanz­e oculari del diabete ed è stata riorganizz­ata l’attività di pronto soccorso, con la presenza costante di uno specialist­a.

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Intervento Un’operazione agli occhi

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