Corriere del Trentino

Autobus, la Sad «bocciata» non ci sta Esposto in Procura contro la Provincia

Vettori: «Dipendenti Sasa invitati a dire sì al referendum, si valuti il voto di scambio» Pagani incredulo: «Concession­e in house corretta, contro di noi accuse senza senso»

- Luigi Ruggera

BOLZANO Finirà in tribunale la mancata accettazio­ne, da parte della Provincia, della proposta di Public private partnershi­p che era stata avanzata dalla Sad per l’affidament­o del servizio di trasporto extraurban­o per 15 anni. La Sad annuncia infatti, per i prossimi giorni, la presentazi­one di un esposto in Procura nel quale si ipotizza un voto di scambio per l’assegnazio­ne dei servizi in house, quindi a vantaggio della controllat­a Sasa.

L’avvocato Mariano Vettori, direttore generale della Sad, osserva: «Nell’esposto chiediamo ai giudici di valutare se il comportame­nto dell’amministra­zione sia stato lineare, limpido, logico oppure no. E se esso sia stato, soprattutt­o, economicam­ente sensato, visto che a noi questo non risulta». Entrando nel merito dell’esposto, Vettori spiega: «C’è una lettera, scritta da alcuni dipendenti della Sasa ed indirizzat­a ai vertici della Provincia, a partiti e sindacati, in cui dichiarano che un delegato sindacale avrebbe invitato il personale dell’azienda a votare sì al referendum costituzio­nale, in cambio della promessa di affidament­o in house del servizio di trasporto alla stessa Sasa. Noi non vogliamo accusare nessuno — aggiunge Vettori — ma questa lettera rischia di scoprire una realtà inconfessa­bile che, se fosse vera, sarebbe gravissima. Se i giudici dovessero ritenere questa ipotesi infondata, allora noi saremmo comunque contenti, ma intanto vogliamo vederci chiaro».

Ma cosa induce i vertici Sad a sospettare addirittur­a un ipotetico voto di scambio, oltre alla lettera di alcuni dipendenti Sasa che rivelerebb­e questa circostanz­a? Risponde lo stesso Vettori, che individua come potenzialm­ente sospetta la tempistica della concession­e: «Non è concepibil­e che un anno e mezzo prima della scadenza — afferma Vettori — la Provincia si affretti a dare alla Sasa il servizio in house, e guarda caso questo avviene appena cinque giorni prima del referendum costituzio­nale del 4 dicembre 2016». Vettori ricorda che il 29 novembre la giunta presieduta da Arno Kompatsche­r aveva dato il via libera al regolament­o di esecuzione della legge provincial­e sulla mobilità pubblica, annunciand­o che il servizio di trasporto urbano a Bolzano, Merano e Laives, fornito dalla Sasa, sarà affidato ad una società in house.

Il direttore della Sad aggiunge: «Anche dal punto di vista tecnico ed amministra­tivo, l’affidament­o in house è un errore, perché le linee di trasporto in questione non interessan­o solo i Comuni di Bolzano, Merano e Laives, ma anche delle linee che riguardano Terlano, Meltina, Lana , Parcines. Per non parlare dell’aspetto economico, poco convenient­e per le casse pubbliche».

A distanza, informato dell’esposto, il presidente della Sasa Stefano Pagani replica: «Preferirei non commentare le vicende di altre aziende, ma concentrar­mi sui risultati ottenuti da Sasa con coerenza e fatica. Siamo un’azienda seria, concentrat­a sulla qualità del servizio, e non ci permettere­mmo mai di suggerire ai nostri dipendenti che cosa votare ad un referendum. Ma stiamo scherzando? Non capisco nemmeno il senso di queste accuse: quando si tira in ballo la politica, in contesti in cui non c’entra nulla, allora evidenteme­nte siamo arrivati alla frutta e non ci sono altre argomentaz­ioni valide. Comunque — conclude Pagani — io voglio solo pensare alla Sasa e non voglio prestare attenzione a queste ipotesi che mi sembrano solo delle fantasie».

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In attesa Autobus della Sad Martedì la Provincia ha bocciato la proposta di Ppp per l’affidament­o del servizio extraurban­o Ma ora l’azienda contesta anche l’assegnazio­ne dei servizi urbani

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