Corriere del Trentino

Ladini, scintille sulla proposta Alfreider. Bizzo striglia l’Svp

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BOLZANO Il blitz dell’Svp sul disegno di legge costituzio­nale sui ladini fa litigare anche in consiglio regionale. I pentastell­ati Filippo Degasperi e Paul Köllensper­ger hanno presentato una mozione per chiedere di ridiscuter­e il progetto di legge su cui il consiglio aveva già espresso parere positivo. «La norma è stata modificata con un emendament­o che apre la strada ad una riforma elettorale» denunciano Degasperie e Köllensper­ger la cui iniziativa ha messo in seria difficoltà la maggioranz­a.

Con un blitz in Senato infatti l’Svp ha leggerment­e modificato il testo approvato alla Camera. Una modifica minima ma di sostanza. Dall’articolo 47 scompare il passaggio che dice «il Consiglio provincial­e è eletto con base proporzion­ale». Nell’articolo 48 il comma ricompare leggerment­e modificato: «Il consiglio provincial­e è eletto con sistema su base proporzion­ale».

«Un cambiament­o che apre la strada a una riforma elettorale di cui non si è minimament­e parlato. Il consiglio regionale deve riformular­e il proprio parere, come al solito l’Svp usa i ladini come foglia di fico per i propri interessi. Annacquand­o il principio del sistema proporzion­ale puro, la legge Alfreider apre le porte alla possibilit­à di introdurre nella legge elettorale premi di maggioranz­a, soglie di sbarrament­o e altri meccanismi che vanno a premiare i più forti a scapito delle minoranze. Tutte misure che peraltro cozzano con sentenze emesse dalla Consulta costituzio­nale» insistono i grillini spalleggia­ti dal deputato Riccardo Fraccaro resto dell’opposizion­e.

«Una soglia di sbarrament­o sarebbe devastante per gli italiani» sentenza Andreas Pöder. Il Pd è in serio imbarazzo tanto che Roberto Bizzo chiede una sospension­e per riunire la maggioranz­a. Alla fine si decide di votare compatti contro la proposta dei Cinquestel­le di ridiscuter­e il parere. Tuttavia Bizzo riesce a strappare una concession­e, ovvero l’avvio di un confronto sulla riforma elettorale. «Lo Statuto non si può cambiare con blitz parlamenta­ri altrimenti se arriva al governo una forza nemica dell’Autonomia ci ritroverem­o con uno Statuto fatto a pezzi. Ora — chiarisce Bizzo — va fatto un serio ragionamen­to sulla legge elettorale ma anche sul metodo di riforma dello Statuto». Il messaggio agli alleati Svp è chiaro: basta tirare la corda. Un monito anche in vista della discussion­e sulla norma di attuazione sulla toponomast­ica.

Sempre ieri il consiglio regionale ha approvato la variazione delle circoscriz­ioni territoria­li di Chiusa e Villandro e il cambiament­o di nome del Comune di Soraga in Soraga di Fassa. Respinta invece la proposta di Rodolfo Borga (Civica) di discutere del Centro di espulsione per migranti.

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Critici I grillini Paul Köllensper­ger e Filippo Degasperi con Andreas Pöder

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