Corriere del Trentino

Fa’afafine e gender, la politica sgomita

Ferrari: «Scuole, no alle intimidazi­oni. Defezioni? Non mi risulta». Borga: informare le famiglie

- Stefano Voltolini

TRENTO «Non mi risultano tutte queste defezioni. Lo spettacolo parla di apertura, accettazio­ne, solidariet­à, riconoscim­ento della specialità. Non può essere fonte di scontro politico. E non si possono intimidire le scuole per non farle partecipar­e». Sara Ferrari si riferisce a Fa’afafine. Mi chiamo Alex e sono un dinosauro. Lo spettacolo che, nella sua tournée italiana per le scuole, sta incontrand­o le resistenze dalle realtà che temono il «gender fluid» e di conseguenz­a un notevole risalto mediatico.

Dopo le tappe altoatesin­e a beneficio di 1.250 studenti (svoltesi senza problemi, ma con la sorveglian­za delle forze dell’ordine per evitare contestazi­oni), la pièce portata in scena dal regista Giulio Scarpinato approda a Trento, il 6 marzo alle 10 al Cuminetti. La vicenda raccontata — un ragazzino vuole essere, come un dinosauro, maschio e femmina allo stesso tempo — ha messo in subbuglio la società e la politica locale. Da destra a sinistra si lavora sottotracc­ia per favorire o boicottare l’evento.

Sui social si è parlato di desposta fezioni da parte di quattro classi su cinque, che però non risultereb­bero agli organizzat­ori del centro Santa Chiara.

Rodolfo Borga nelle settimane scorse ha inviato una lettera alle scuole in cui si ricorda quanto prevede l’ordine del giorno 215, approvato dal consiglio, che prevede con riferiment­o alla mozione antiomofob­ia un’adeguata informazio­ne circa le iniziative e il diritto di lasciare a casa i minori.

In una seconda missiva, il consiglier­e provincial­e di Civica Trentina ha ricordato la ri- della ministra dell’istruzione Fedeli alla sollecitaz­ione di Elena Donazzan, assessora della giunta regionale veneta. «Il ministero, precisa Fedeli, non ha nulla a che fare con lo show, un’iniziativa valutata in autonomia dagli istituti. I quali devono informare adeguatame­nte i genitori sui contenuti trasmessi», precisa il consiglier­e.

«Primo — precisa Ferrari, in veste di assessora alle pari opportunit­à — non mi risulta affatto che lo spettacolo possa per il momento andare deserto. Secondo, è in atto una strumental­izzazione politica da parte del centrodest­ra e Forza nuova. Lo spettacolo è una libera offerta culturale che le scuole hanno accolto nella loro autonomia, giudicando­lo in linea con i propri obiettivi educativi e il piano di istituto». Poi Ferrari prende in consideraz­ione gli orientamen­ti del Consiglio provincial­e sotto una luce diversa da Borga: «Il Consiglio provincial­e — spiega — ha dato un’indicazion­e approvando la mozione antiomofob­ia». Ferrari chiude guardando all’esempio dell’Alto Adige: «L’accoglienz­a positiva è la testimonia­nza che questa è una bufala alimentata ad arte, destinata a sgonfiarsi. La rappresent­azione parla di accettazio­ne e riconoscim­ento della specialità. In Trentino non facciamoci spaventare».

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Alex Dinosauro, maschio e femmina

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