Corriere del Trentino

Verdiana Raw a Trento «Sarò dolce e brutale»

La musicista toscana si esibirà domani alla Bookique

- Fabio Nappi

La voce affascinan­te di Verdiana Raw sta per avvolgere per la prima volta la città del Concilio. Domani alla Bookique di Trento (alle 21.30) l’artista toscana sarà di scena con la sua band per promuovere il disco

Whales Know The Route (2016) che, uscito a settembre per Pippola Music con distribuzi­one Audioglobe, ha ottenuto l’ambita nomination al Premio Tenco nella categoria «Album assoluto dell’anno».

Verdiana ha meno di trent’anni ma da oltre dieci si dedica alla musica e con due soli album all’attivo dimostra di saperci fare parecchio. Un timbro vocale che spicca su una musica che non si presta a facili classifica­zioni, come dimostra il singolo Time Is Circular. Verdiana Raw (voce e piano) sarà accompagna­ta dalla band formata da Antonio Bacchi (chitarra), Fabio Chiari (batteria), Paolo Favati (basso) ed Erika Giansanti (viola). Ne abbiamo parlato con la stessa musicista, al secolo Verdiana Dolce, che dopo la tappa trentina sarà ospite dal 10 al 19 marzo del prestigios­o SXSW Festival di Austin, in Texas. L’ingresso è libero. Come è nato il suo nome d’arte?

«Verdiana è il mio nome e Raw l’ho scelto una decina di anni fa aprendo il dizionario a caso. Mi piaceva l’idea di qualcosa di grezzo che potesse essere dolce, forte e brutale ma soprattutt­o senza filtri che poi è il modo in cui io concepisco l’arte. Sono cresciuta a Firenze anche se poi mi sono trasferita nei boschi sopra Bologna, ma la mia base artistica resta Firenze».

Come sta vivendo il riscontro di pubblico e critica al disco e l’invito a partecipar­e a uno dei festival musicali più prestigios­i d’America?

«In realtà nel mio quotidiano sono cambiate piccole cose, mentre il disco ha una vita sua. Sicurament­e questa visibilità mi ha consentito di organizzar­e un tour più lungo e ambizioso e la nomination al Tenco è sicurament­e un grosso onore per me. L’invito a Austin

per me che sono quasi una debuttante è una gran bella opportunit­à: sto riarrangia­ndo le mie canzoni per piano e viola dato che ci andrò in duo con Erika Giansanti, musicista che ha suonato per anni con Marco Parente».

E il concerto full band che presenterà a Trento quali contorni avrà?

«Ci tengo molto che ogni concerto sia unico e per la prima volta in assoluto a Trento sto preparando una cover che ha a che fare con una fase di trasformaz­ione interiore molto importante. Per il resto ci saranno pezzi rock suonati tutti assieme e brani più intimi in duo piano e viola».

Difficile dare una definizion­e alla sua musica: ci può provare?

«Mi piace molto la parola cantautora­to perché rende bene l’idea di quel che faccio: un po’ poesia, un po’ teatro con un’attrazione morbosa per le voci femminili, in primis Diamanda Galas. Poi ho scoperto anche le voci maschili, Nick Cave su tutti, ma anche Battisti mi ha influenzat­a molto nel modo di scrivere. Gli spunti per le canzoni vengono da tanti tipi diversi di musica: dalla classica alla scuola francese, la tradizione messicana e poi naturalmen­te c’è il rock, che è una vera e propria attitudine».

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