Corriere del Trentino

IL VALORE CIVICO DELL’ARTE

- Di Giuseppe Scaglione

Dopo molti anni di disinteres­se totale della Galleria Civica di Trento verso il rapporto architettu­ra-città, ecco l’auspicata svolta. Da alcuni giorni ha aperto una mostra dove protagonis­ti sono gli architetti Armani, Salvotti e Perini insieme a un gruppo di artisti, tutti trentini. L’esposizion­e ha un pregio: riaprire uno squarcio di luce su un periodo importante del capoluogo inerente proprio ai rapporti tra artisti e architetti.

Il ruolo di una galleria come la Civica — che già nel nome dovrebbe avere un compito preciso — è anche legato al significat­o che si attribuisc­e oggi alla cultura visiva, alla ricerca di nuovi canoni estetici condivisib­ili piuttosto che ristretti a una cerchia di amatori e appassiona­ti. Diffondere e divulgare il ruolo «civico» delle arti contempora­nee — architettu­ra, design, grafica, fotografia — non solo è un dovere, ma una necessità. Lo è soprattutt­o in una realtà dove lo stesso Mart, in relazione alle sue potenziali­tà, fa ancora numeri risibili di visitatori per lo «specialism­o» in cui è segregato, dimentican­do che a fare grande il Trentino è stato proprio il confronto tra architetti e artisti.

La riflession­e investe inevitabil­mente le istituzion­i, restie a intercetta­re il cambio radicale che le culture delle arti hanno subito con la rivoluzion­e digitale e i grandi flussi della rete. Bisogna poi passare dal considerar­e musei e gallerie come luoghi chiusi, roccaforti d’élite separate dalla realtà, a occasioni capaci di elevare la sensibilit­à verso i temi di una nuova bellezza collettiva che riguarda anche le città intelligen­ti, i paesaggi di valore. L’arte, insomma, come strumento di cambiament­o e crescita «popolare». Per Trento, che non ha un luogo in cui mostrare percorsi attuali e futuri, tenere una Galleria Civica così è un lusso e uno spreco. Tornare a parlare di progetti, fomentare una stagione di confronto e di riflession­e corale su temi nuovi, emergenti o potenziali, dovrebbe essere l’obiettivo coordinato di strutture pubbliche, musei e centri espositivi.

Non è tollerabil­e che investimen­ti significat­ivi abbiano poche ricadute: il valore della cultura, di cui fa parte a buon diritto quella urbana, e dell’architettu­ra (dovrebbero ribadirlo gli Ordini) deve misurarsi con le sfide di oggi e dei prossimi anni. In Trentino, una nuova stagione di modernità vera passa per il saper intraveder­e opportunit­à in altre forme di dinamismo che non siano note, scontate, tradiziona­li.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy