Corriere del Trentino

Terreno bloccato per 43 anni Famiglia beffata

Bocciata la richiesta di danni. La Corte: è prescritto, dovevano controllar­e il Prg

- Roat

Per 43 anni non hanno potuto usare il loro terreno, ma non hanno diritto a un euro. Lo ha deciso la Corte d’appello che ha respinto il ricorso di una famiglia di trentini contro il Comune della Vigolana.

TRENTO Non hanno potuto usufruire del loro terreno per ben 43 anni. Il Comune, nel 1973, l’aveva espropriat­o per costruire una scuola, ossia «edifici per attrezzatu­re pubbliche, scolastich­e e culturali», ma alla fine la costruzion­e sarebbe stata realizzata solo in parte sul loro terreno e l’area alla fine è stata classifica­ta per il 23% come zona residenzia­le e per il 77% zona agricola. Per quarant’anni, però, non hanno potuto utilizzare il campo. Nonostante questo non avranno un euro di risarcimen­to e dovranno pure pagare: quasi 10.000 euro di spese legali. Il motivo? Il diritto all’indennizzo è prescritto. Il Prg è pubblico, quindi dovevano controllar­e.

È quanto hanno stabilito i giudici della Corte d’appello di Trento che hanno respinto la richiesta di risarcimen­to del danno di una famiglia del Comune di Altopiano della Vigolana, che ha fatto causa all’amministra­zione per l’esproprio del loro terreno. La famiglia aveva chiesto 72.709 euro, più altri 47.013 euro di interessi, per un totale di quasi 120.000 euro e non ha diritto a nulla.

La loro è una vicenda quasi kafkiana. In aiuto del Comune, rappresent­ato dall’avvocato Sergio D’Amato, c’è stata però anche una sentenza del 2011 della Corte di Cassazione che stabilito il limite di dieci anni per la richiesta di risarcimen­to d’anni. Secondo i giudici, che hanno accolto la tesi della difesa del Comune, è fondata l’eccezione di prescrizio­ne formulata dall’amministra­zione in quanto l’ultima reiterazio­ne del vincolo espropriat­ivo è stata fatta con il Prg del 1999 e la famiglia della Vigolana avrebbe fatto richiesta di indennizzo solo nel 2010. «Oltre dieci anni la predetta reiterazio­ne» scrivono i giudici, presieduti dal giudice Domenico Taglialate­la.

In verità ci sarebbe una delibera del 2009 in cui si rinnovava il vincolo, ma per i giudici «il fatto è irrilevant­e visto che in data 18 agosto 2009 — si legge in sentenza — non vi fu alcun effettivo atto di reiterazio­ne del vincolo, ma solo una delibera di prima adozione che non ebbe seguito». In sintesi per la Corte il vincolo era stato reiterato solo fino al 1999, quindi la famiglia della Vigolana non ha diritto a nulla. Inoltre la destinazio­ne di aree ad edilizia scolastica rientrereb­be nel vincolo «conformati­vo» e non espropriat­ivo per il quale non è previsto alcun indennizzo. La famiglia quindi non avrà nulla e dovrà pure pagare, fatta salva la possibilit­à di impugnare la sentenza.

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Tribunale I giudici della Corte d’appello di Trento hanno bocciato la richiesta di danni di una famiglia trentina

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