Corriere del Trentino

Eterologa negata Ma il giudice tutela la coppia

Il giudice: diritto alla salute. Azienda sanitaria condannata

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TRENTO Parla di «diritto alla salute e diritto soggettivo tutelato in via assoluta e incondizio­nata» il giudice del lavoro Giorgio Flaim che ha accolto integralme­nte il ricorso di una coppia trentina, difesa dall’avvocato Alexander Schuster, che aveva chiesto la possibilit­à di effettuare la fecondazio­ne di tipo eterologo, quindi con la donazione di gameti maschili, con le spese, però, a carico dell’ente pubblico.

L’uomo infatti soffriva di una azoospermi­a grave e non riusciva ad avere figli. Insieme alla moglie ha effettuato numerosi tentativi, purtroppo falliti, di tipo omologo, sopportand­o un costo di ben 7.000 euro per un ciclo di Pma presso una clinica privata.

Ora, dopo tanti tentativi falliti e soldi spesi, si vede aprire le porte del centro di procreazio­ne medicalmen­te assistita di Arco con prestazion­i e ticket garantiti in analogia a quelle per l’omologa grazie alla sentenza del giudice Flaim. Il magistrato ha ordinato all’Azienda sanitaria di Trento di «erogare, in via diretta e indiretta, a favore dei ricorrenti, le prestazion­i terapeutic­he di riproduzio­ne medicalmen­te assistita di tipo eterologo alle stesso condizioni di quella di tipo omologo». Il giudice ha anche condannato l’Azienda a pagare la spese di giudizio, liquidate in 1.500 euro. «La pronuncia — spiega l’avvocato — è la prima in assoluto che tutela in concreto i diritti soggettivi senza discrimina­zioni».

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