Corriere del Trentino

TRENTO SPORCA, BRUTTA IMMAGINE I CITTADINI NON SI CHIAMINO FUORI

- Il caso di Luca Malossini Gianni Zambaldi, TRENTO

Recentemen­te, mentre parcheggia­vo presso il piazzale dell’ex Zuffo, mi si è affiancata un’auto con a bordo una famiglia tedesca. Il tempo di scendere e la signora mi ha chiesto indicazion­i per raggiunger­e il centro storico a piedi. Subito ho consigliat­o di portare l’auto nei parcheggi più vicini al centro, come piazzale Sanseverin­o oppure l’ex Sit. La signora ha però affermato di aver optato per l’ex Zuffo in quanto fermandosi in città per l’intera giornata non voleva rischiare multe o pagare cifre considerev­oli per la sosta. Visto che anch’io dovevo andare in centro, mi sono offerto di fare l’accompagna­tore della giovane famiglia. Una volta imboccata la ciclabile sotto il cavalcavia della Gardesana, con immenso imbarazzo, abbiamo dovuto fare uno slalom degno dei migliori sciatori per schivare escrementi umani, carta igienica usata, fazzoletti di carta abbandonat­i sull’asfalto che rendevano lo spettacolo vergognoso e l’aria irrespirab­ile. La famiglia mi ha seguito con non poche difficoltà. Superati i vari ostacoli, mi hanno chiesto chi è il sindaco della città. A questo punto abbiamo raggiunto il sottopasso della nuova e vecchia tangenzial­e. Immediatam­ente ho messo in guardia la famiglia dai pericoli incombenti, visto che in quel tratto, sprovvisto anche di marciapied­e, le auto procedono velocement­e. Superato pure quest’altro punto critico, abbiamo scambiato finalmente quattro chiacchier­e sul sicuro marciapied­e di via Dòs Trento che conduce al ponte di San Lorenzo. Ho poi salutato tutti, ma non ho resisto dal tornare indietro e documentar­e fotografic­amente quanto avevo appena visto. Certo, non una bella immagine per la nostra città. urtroppo ciò che lei racconta sta diventando una pessima abitudine. Va però fatta una precisazio­ne a scanso di equivoci: complessiv­amente la città di Trento è un luogo tenuto bene, nulla a che vedere con le immagini che giungono da altre città italiane, magari imprigiona­te da montagne di rifiuti buttati in strada. Non possiamo però bearci ripetendo che comunque stiamo sempre meglio di altri. Il capoluogo oggi è meno curato di un tempo e ciò è sotto gli occhi di tutti. Lei ha citato la zona attorno all’ex Zuffo, io aggiungo i marciapied­i lungo il Fersina oppure taluni vicoli del centro o ancora la passeggiat­a nei pressi di piazza Venezia: un’immagine nel suo complesso imbarazzan­te per un luogo come Trento. L’amministra­zione ha senz’altro le sue responsabi­lità, ma i cittadini non si possono certo auto-assolvere. L’ho detto e lo ripeto: non c’è più rispetto verso la città. Una brutta sensazione.

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