Corriere del Trentino

Fercam rompe con Artoni, sciopero anche a Trento

Trasporti: rischiano il posto in otto. Montani: «Attendiamo l’esito della trattativa»

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TRENTO Sciopero unitario di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltraspor­ti ieri alla Artoni di Trento: il mancato accordo di fusione con la bolzanina Fercam mette a rischio 170 posti in Italia.

La protesa è diffusa in tutto il Paese, a Trento partecipan­o 8 impiegati e tutti lavoratori (15-20) della coop Lct che lavora nella logistica per Artoni. A loro si sono uniti anche alcuni dei 17 «padroncini» che lavorano esclusivam­ente su commesse dell’azienda logistica emiliana e che richiedono il pagamento di servizi per centinaia di migliaia di euro.

«I lavoratori in sciopero stanno presidiand­o la sede e le merci sono bloccate — conferma Stefano Montani, segretario della Filt del Trentino —. La protesta si sta svolgendo in modo assolutame­nte pacifico e non ci sono stati momenti di tensione di alcun tipo. Stanno solo cercando di difendere legittimam­ente il loro posto di lavoro. Attendiamo l’evolversi della trattativa nazionale». La situazione, ammette Montani, è molto delicata. «Accanto ai dipendenti diretti e indiretti ci sono poi altrettant­i padroncini in Trentino che lavorano esclusivam­ente per Artoni. Per loro la situazione è drammatica». Sul tavolo c’è il trasferime­nto in capo a Fercam, dei rami d’azienda di Artoni Group, Artoni Logistica e Artoni Trasporti, per un totale di 570 lavoratori diretti. Il confronto con le organizzaz­ioni sindacali è saltato dopo che la società altoatesin­a ha deciso di cambiare l’accordo all’ultimo momento facendo marcia indietro sull’assunzione di tutti i lavoratori. Fercam è pronta ad assumerne 400, lasciandon­e a casa 170. Per i sindacati non si possono cambiare unilateral­mente le regole durante una trattativa così delicata. Per questo chiedono di proseguire il confronto e arrivare ad un accordo che tuteli l’occupazion­e e garantisca la prosecuzio­ne dell’attività.

Secondo Filt, Fit e Uiltraspor­ti «Fercam, oltre a tentare di scaricare le proprie responsabi­lità sulle organizzaz­ioni sindacali, non si è ancora resa realmente disponibil­e a sottoscriv­ere un accordo che contempli tutte le richieste formulate dall’azienda stessa nell’incontro del 10 febbraio e la possibilit­à, per i lavoratori non interessat­i dal passaggio di azienda di accedere ad ammortizza­tori».

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Trasporti L’azienda emiliana Artoni

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