Palazzo Thun Cura dimagrante e spese ridotte
Illustrati i dati del 2016. Presenze: undici consiglieri a cifra tonda, Castelli e Romano in coda
«Tagli» alle spese per il consiglio comunale di Trento: rispetto al 2014, l’importo per i gettoni è passato da 525.000 a 307.000 euro. Merito della riduzione dei consiglieri e delle commissioni.
TRENTO Lucia Coppola è soddisfatta: «Questa nuova consiliatura si caratterizza per maggiore sobrietà e trasparenza». Di fronte alla relazione dell’attività di Palazzo Thun del 2016 (presentata ieri insieme al suo vice Vittorio Bridi), la presidente del consiglio comunale ci tiene a porre l’accento sulle spese dell’aula. Insistendo sul trend in diminuzione del 54 per cento rispetto alla scorsa consiliatura.
«Se nel 2014 la spesa per gettoni era di 525.302 euro, con 47 sedute di consiglio e 205 riunioni di commissione — spiega Coppola — nel 2016 siamo scesi a 307.011 euro, a fronte di un aumento delle sedute di consiglio, arrivate a 54, e di una diminuzione di riunioni di commissione». Un «taglio» legato a diversi fattori: dalla riduzione dei consiglieri (passati da 50 a 40) alla diminuzione delle commissioni (da 9 a 6), fino all ’«ottimizzazione» dei pagamenti dei gettoni, con l’introduzione — dalla consiliatura in corso — di tempi minimi di partecipazione alle sedute per l’ottenimento del pagamento pieno (presenza alle sedute per almeno 90 minuti e alle commissioni per 60 minuti). Con un’ulteriore differenziazione: se per le sedute di consiglio il gettone è rimasto di 120 euro lordi, per le commissione il valore è stato dimezzato. E risparmi si sono registrati anche sul fondo ai gruppi consiliari: rispetto a un importo a bilancio di poco più di 39.000 euro, sono stati impegnati poco meno di 23.000 euro, con Verdi, Cantiere civico democratico e gruppo misto che hanno deciso di non utilizzare i fondi. «Neanche la presidenza del consiglio — nota Coppola — ha usato il fondo di 4.000 euro assegnato per spese di rappresentanza e per attività riferibili al consiglio».
Sul fronte dell’attività, lo scorso anno le adunanze di consiglio sono state 54, nove in più del 2015, mentre le delibere 60, 14 in meno dell’anno precedente. Le mozioni sono invece in aumento: da 80 a 139. Segno più anche per le interrogazioni a risposta scritta (+ 154) e per quelle a risposta in aula (+ 30). In calo le domande di attualità.
E le commissioni? Nel 2016 le convocazioni sono state in totale 147, con una predominanza (come di consueto) per l’urbanistica (27 riunioni), seguita dalla commissione dei capigruppo (23) e dalle commissioni bilancio e politiche sociali (20 a testa). Per quanto riguarda, infine, le presenze e assenze dei consiglieri, ad aver totalizzato «cifra tonda», ossia ad aver partecipato a tutte le 54 sedute per intero (senza riduzioni di orario), sono stati undici consiglieri: oltre al sindaco Alessandro Andreatta, a non aver fatto segnare assenze sono stati Stefano Bosetti, Mariachiara Franzoia, Italo Gilmozzi, Bruna Giuliani, Devid Moranduzzo, Alberto Pattini, Claudia Postal, Andrea Robol, Paolo Serra e Cristian Zanetti. Quasi en plein per Giovanni Scalfi, Salvatore Panetta e Vittorio Bridi (che hanno fatto segnare qualche presenza «ridotta»). Dalla parte opposta della «classifica», invece, Paolo Castelli (39 presenze) e Antonia Romano (41 presenze).
«È molto importante — conclude la presidente — anche l’apertura del palazzo ad associazioni e giovani, con la convocazione di consigli dei ragazzi per raccogliere richieste ed esigenze da sottoporre al Comune. Sono stati avviati inoltre anche dei progetti di alternanza scuola-lavoro».