Corriere del Trentino

Riforma cultura, La Monica avverte «Più burocrazia»

Pienone al dibattito del Diocesano. Martinelli (Provincia): il sistema attuale è insostenib­ile

- Andrea Rossi Tonon

TRENTO Sala piena e interventi accorati. La riforma della cultura è stata ieri al centro di un intenso dibattito pubblico organizzat­o dal Museo diocesano tridentino. Dopo l’approfondi­ta analisi dei sistemi legislativ­i e della struttura organizzat­iva delle reti museali di Lazio e Toscana svolta da Denise La Monica, coordinatr­ice del progetto di ricerca sui sistemi museali in Italia della Normale di Pisa, il pubblico formato in buona parte da profession­isti del settore ha segnalato alcuni passaggi critici del disegno di legge Mellarini.

Il primo punto rilevato è l’introduzio­ne dei «poli tematici subprovinc­iali» e alla decisione di vincolare il finanziame­nto ai musei di interesse provincial­e all’adesione a tali strutture organizzat­ive. «Ogni museo, in base alla sua dotazione, può fare parte in linea teorica di più poli» ha sostenuto Vincenzo Calì, ex direttore del museo storico, il quale ha poi aggiunto che «per esempio la “contempora­neità” non può valere come polo in sé dato che ogni museo deve rispettarl­a. Questa rigidità sulla divisione crea dei problemi organizzat­ivi». Critico verso la suddivisio­ne in poli è stato anche il presidente del museo della guerra di Rovereto, Alberto Miorandi, secondo il quale «siamo di fronte a scelte politiche». Analizzand­o le normative degli altri territori, La Monica ha spiegato che «alla creazione dei poli tematici deriva l’obbligo della loro strutturaz­ione amministra­tiva e quindi si apre al rischio di un maggior livello di burocrazia generale». In secondo luogo «l’adesione di ogni museo a un solo polo potrebbe comportare un’ingessatur­a dell’attività», in controtend­enza rispetto all’andamento nazionale. Tutto ciò a livello teorico. Perché La Monica ha portato ad esempio i casi di Liguria e Puglia, dove «a fronte di una buona strutturaz­ione normativa non è conseguita la creazione di sistemi altrettant­o buoni. Una buona legge non basta, servono anche atti di programmaz­ione e riconoscim­enti». Buoni spunti per il Trentino potrebbero arrivare, secondo la studiosa, dalle reti create dalle Province di Mantova e Ancona: una sola amministra­zione ma con i musei liberi di organizzar­si.

La mancanza di organismi di gestione trasversal­e avrebbe potuto essere affrontata e risolta da tempo in quanto la legge 15 del 2007, come ricordato dal responsabi­le del Servizio cultura della Provincia, Carlo Martinelli, «li prevedeva e questo nuovo disegno di legge li rafforza». «La legge non solo regolament­a il sistema museale — prosegue Martinelli — ma tende a collegare i distretti culturali e sostiene il rapporto con lo sviluppo locale». Il punto nodale è, secondo Martinelli, «che con il calo delle risorse il sistema attuale è insostenib­ile per cui bisogna crearne uno in cui i servizi siano messi in comune». Proprio il tema delle relazioni tra le diverse istituzion­i museali è uno dei punti critici del sistema trentino secondo la direttrice del Castello del Buonconsig­lio Laura Dal Prà: «Abbiamo tanto — dice — Dobbiamo individuar­e formule che ci costringan­o a parlarci per trovare dei progetti trasversal­i nel rispetto delle diversità». La mancanza di comunicazi­one tra Provincia e addetti ai lavori è stata al centro di un’altra critica sollevata da alcuni direttori di musei. Domenica Primerano, alla guida del museo diocesano, ha in particolar­e evidenziat­o a Martinelli che «non coinvolger­ci in una discussion­e prima della stesura del testo è una mancanza di rispetto nei confronti della nostra profession­alità». Accorati anche gli interventi di Camillo Zadra, provvedito­re del museo della guerra di Rovereto, e Salvatore Ferrari (Italia nostra) che ha chiesto lo stralcio dei poli museali dal disegno di legge.

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(foto Rensi) Dibattito Domenica Primerano, direttrice del museo Diocesano, Denise La Monica (Scuola Normale di Pisa) e Alessandro Papayannid­is (Corriere del Trentino), moderatore dell’incontro

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