«Maltratta una capretta» Paga 9.000 euro
TRENTO Dovrà pagare un vero salasso: 9.000 euro. A tanto ammonta la condanna inflitta ieri mattina dal giudice Greta Mancini a un quarantunenne originario del kosovo, accusato di maltrattamenti di animali.
L’uomo avrebbe maltrattato una capretta costringendola all’accoppiamento con un caprone. L’episodio risale al 21 ottobre 2015. Secondo quanto ricostruito dalla Procura l’uomo, che ha alle spalle numerosi precedenti di polizia ed è molto noto alle forze dell’ordine, all’epoca dei fatti era ospite presso una comunità di recupero, come misura alternativa al carcere nella quale doveva trascorrere un periodo di espiazione pena per una precedente condanna. L’uomo aveva il compito di occuparsi degli animali, ma, mentre si trovava da solo nella stalla, avrebbe «immobilizzato una piccola capra — si legge nel campo di imputazione — costringendola con insistenza a subire l'accoppiamento con un caprone e desistendo dalla propria azione solo per l’intervento di un operatore della struttura il quale liberava la capretta che cadeva a terra spossata e indolenzita per le sevizie subite».
Questo secondo l’accusa, ma ieri in aula l’uomo, rappresentato dall’avvocato Andrea Azzolini, si è difeso spiegando che invece il suo intento era quello di difendere la capretta. Le spiegazioni del quarantene non hanno però convinto il giudice che ha condannato il quarantunenne alla pena pecuniaria di 9.000 euro. L’uomo è poi tornato in carcere dove è detenuto dopo la revoca della misura alternativa della comunità decisa dal Tribunale di sorveglianza.