Corriere del Trentino

Kounellis, l’ultima statua per Rostagno

Lo scultore aveva scelto la pietra a Cembra il 25 gennaio. Boato: il progetto va avanti

- Stefano Voltolini

TRENTO «La scomparsa di Jannis Kounellis è una tragedia enorme. All’idea di un’opera dedicata a Mauro Rostagno aveva aderito convintame­nte e ne aveva completato il disegno. Per noi era diventato un amico. Il progetto, ne siamo convinti, andrà lo stesso a buon fine. Trento avrà un lavoro postumo dell’artista di fama internazio­nale». Marco Boato e Gianni Palma rivelano il dolore del Gruppo di iniziativa in ricordo di Rostagno di fronte alla scomparsa dell’autore. Anche l’amministra­zione comunale, affermano i due, crede nel monumento che si candida a diventare un simbolo cittadino.

Kounellis, uno dei maggiori interpreti dell’arte povera italiana, ha intrecciat­o nei mesi scorsi un legame con il Trentino, che negli anni Sessanta ospitò, da studente, un’altra persona di spicco, quel Mauro Rostagno che nel 1988 venne ucciso dalla mafia mentre conduceva un’inchiesta sui legami fra Cosa nostra, massoneria e servizi segreti deviati. L’ottantenne di origine greca, trapiantat­o a Roma nel 1956, aveva aderito al progetto del gruppo di cui fanno parte Boato e Palma. Un’adesione a titolo gratuito. A Trento era venuto due volte, l’ultima il 25-26 gennaio, accompagna­to dalla moglie Michelle Coudray e dall’assistente Damiano Urbani. Nel sopralluog­o in una cava di Cembra aveva scelto un grosso masso di porfido rosso e grigio, di dieci tonnellate. È il macigno che secondo il bozzetto approvato dalla giunta con un conchiuso dovrebbe essere assicurato da un sostegno in acciaio. Le dimensioni dell’opera, a sviluppo verticale, sono notevoli: dai 15 ai 18 metri. La collocazio­ne prevista è l’innesto di via Rizzi con via Verdi, di fronte a Sociologia di cui Rostagno era stato un iscritto. Un manufatto «di grande risalto e impatto»: «Trento potrà essere l’unica città ad avere un’opera postuma di Kounellis. Alla memoria di Mauro si aggiungerà quella dell’autore» nota Boato. «Avrà un forte significat­o, che ognuno potrà interpreta­re. Per me il masso esprime la vita spezzata di Mauro che è stato un eroe civile del nostro tempo. Ha dato la vita combattend­o la mafia», aggiunge Palma. Nessuno, durante la cena, poteva prevedere una morte prematura. Kounellis, lo aveva raccontato lui stesso, era in procinto di andare due mesi a New York, per la sua galleria. Boato e Palma ricordano i modi cortesi, la semplicità di un autore che è stato anticonfor­mista e rivoluzion­ario, interprete assieme a Pistoletto, Merz, Paolino, Boetti del movimento che negli anni a ridosso del boom economico, in piena controtend­enza, ha sdegnato il consumismo per una creazione artistica da realizzare attraverso materiali appunto «poveri»: juta, legno, carbone, metallo, gesso. Kounellis in particolar­e lavorò per «uscire dal quadro», facendo emergere la teatralità dello spazio. Il gruppo intende sostenere il costo dell’opera (stimato in circa 30.000 euro). Agli aspetti tecnici sta invece provvedend­o il Comune. L’idea iniziale era inaugurare il manufatto per il 26 settembre 2017, a 29 anni dall’uccisione di Rostagno. In alternativ­a, si potrebbe slittare al 2018, che sarà anche il cinquanten­nale del 1968. Nelle prossime settimane proseguira­nno i contatti con l’entourage dell’artista per dare concretezz­a al bozzetto.

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Il viaggio Lo scultore Jannis Kounellis in una cava in Trentino lo scorso 25 gennaio. L’artista ha scelto la pietra con cui sarà realizzata la scultura in memoria di Mauro Rostagno

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