«San Vincenzo, nel Prg la destinazione»
Merler incalza il sindaco. Indirizzi presentati in commissione urbanistica
TRENTO Una certezza c’è: il sindaco Alessandro Andreatta è tutto fuorché scaramantico. Per presentare il documento di indirizzo del nuovo Prg alla commissione urbanistica, infatti, il primo cittadino è incappato in un venerdì 17 del 2017. Con inizio della riunione alle 17. Sul tavolo dell’organismo consiliare guidato da Emanuele Lombardo (Pd) è finito, di fatto, lo stesso testo illustrato lunedì in giunta e mercoledì sera in maggioranza. Ottenendo, in questo caso, qualche osservazione critica in più (com’era prevedibile).
A partire dal metodo. «La commissione urbanistica — ha messo in chiaro Andrea Merler (Civica Trentina) — deve essere l’organo principale di questo Prg. Tutte le osservazioni dei privati devono passare da qui». Merler ha parlato anche della «velocità di attuazione del Prg» e della necessità di «declinare» il concetto di consumo di territorio zero. Invitando anche ad affrontare, nel Piano, il destino delle aree di San Vincenzo. Qualche appunto, infine, sui ritardi dell’intero percorso: questione, questa, sollevata anche da Salvatore Panetta (Upt). Lombardo, invece, ha ribadito l’importanza di pianificare con un occhio alla mobilità: in questo senso, a inizio marzo sarà in commissione l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi.
Intanto, in attesa del primo confronto in giunta sul documento elaborato da Cassa del Trentino sul nuovo centro natatorio (lunedì l’esecutivo dovrebbe affrontare l’argomento), a respingere l’ipotesi della chiusura della piscina di Madonna Bianca è Stefano Osele. «L’ipotesi di chiudere Manazzon — sottolinea il consigliere della Lega nord — può essere accettabile. La chiusura di Madonna Bianca invece è insostenibile: quella piscina soddisfa tutta la parte est di Trento, oltre che essere prezioso spazio acqua per le società». Positiva, dice Osele, almeno sulla carta l’ipotesi intermedia, visto che il deficit sarebbe di 180.000 euro. «Ma vorremmo vedere firmata da Cassa del Trentino una fidejussione in caso di perdita superiore al 10% di quanto stimato».