Vita sana, un’app per migliorare
Il progetto «Key to health» sarà sperimentato alla Fbk
TRENTO Prevenire l’insorgere di malattie croniche agendo sull’alimentazione e l’attività fisica. È questo lo scopo di «Key to health», il progetto innovativo che mira a promuovere stili di vita sani sui luoghi di lavoro e che verrà adottato in fase sperimentale dalla fondazione Kessler. Da aprile, i dipendenti di Fbk potranno decidere di installare sui propri dispositivi mobili «TreC Life Style», un’applicazione che insieme al supporto di professionisti della salute o interventi sulla mensa e il coinvolgimento del circolo ricreativo aziendale, seguirà gli utenti in un percorso per ridurre un rischio già esistente o per prevenire l’insorgenza di malattie attraverso una modifica consapevole degli stili di vita.
«TreC Life Style», sviluppata dai tecnici della stessa fondazione, interagisce con un allenamento virtuale in grado di rilevare comportamenti corretti e scorretti dell’utente. Tra gli eventi monitorati vi sono, ad esempio, i pasti consumati che l’utente inserisce in un diario alimentare presente nell’applicazione e l’attività fisica rilevabile grazie a dei sensori indossabili, come il braccialetto contapassi. L’app genererà così dei messaggi persuasivi e motivazionali che permetteranno all’utente di ricevere informazioni sulla quantità di calorie assunte, di verificare l’attività fisica e di rispondere alle sfide per il raggiungimento di determinati obiettivi. «”Key to healt” prevede anche un insieme di interventi professionali e organizzativi diretti a tutti i lavoratori dell’azienda — spiega Francesco Miele di Fbk, che ieri ha illustrato il programma —. I lavoratori reputati a rischio, dopo una prima fase di valutazione curata dal medico competente, saranno assistiti dallo stesso e da un servizio di consulenza».
Il presidente di Fbk Francesco Profumo ha sottolineato che «investire sulla salute delle persone significa anche valorizzare e custodire l’insieme di conoscenze, competenze, abilità e relazioni che rappresentano il patrimonio di un centro di ricerca e di studi come la fondazione Bruno Kessler». Fbk è infatti partner del progetto a cui collaborano anche l’unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Uopsal) dell’azienda sanitaria, l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) e la Provincia.
Al termine della sperimentazione e una volta vagliati i risultati, l’obiettivo è quello di estendere l’utilizzo del sistema ad altri enti, organi o aziende della Provincia in quanto l’intero progetto è inserito nel Piano provinciale della prevenzione 2015-2018. «Non vogliamo lavorare su programmi estemporanei o che si fermino alla fase di sperimentazione — ha spiegato l’assessore provinciale Luca Zeni — ma dare a essi una valenza strategica perché se sono in grado di dare risultati allora fissano anche una traiettoria da seguire per incidere positivamente sulla qualità della vita».