Malocchio, donna truffata Il pm: spariti 400.000 euro
BOLZANO Le avrebbe fatto credere che un suo familiare fosse affetto da malocchio e che per debellarlo servisse del denaro, tanto denaro. In totale, infatti, secondo la Procura di Bolzano, ammonterebbe a circa 400mila euro la somma che una donna altoatesina avrebbe consegnato nel corso degli anni a una signora originaria dell’est europa ma residente a Verona, accusata ora di truffa aggravata.
Artifizi e raggiri, messi in atto approfittando della debolezza e della vulnerabilità della vittima, ingenerando il lei il timore che qualcuno avesse fatto il malocchio ad una persona di famiglia: così, secondo la Procura, la donna avrebbe iniziato ad avanzare richieste di denaro. Con una promessa: che i soldi sarebbero stati restituiti successivamente. Naturalmente, nulla di tutto questo sarebbe avvenuto e la signora vittima del raggiro non avrebbe più visto un euro.
La donna altoatesina, intimorita dalla prospettiva che un familiare potesse aver subito una maledizione, ha dunque soddisfatto le richieste e, in diversi incontri avvenuti a Bolzano, Rovereto e Verona, tra il novembre del 2013 al febbraio del 2015. In poco più di un anno e mezzo, dunque, l’ignara vittima avrebbe consegnato alla presunta truffatrice beni e denaro per un totale che sfiora i 400mila euro, prosciugando tutti i risparmi di una vita: per arrivare a quella somma, infatti, la donna ha attinto dal denaro contante risparmiato e non solo. Secondo gli inquirenti, infatti, la malcapitata avrebbe messo nelle mani dell’imbonitrice anche gioielli e perfino dei piumini da letto.
Il risultato è presto detto: un intero patrimonio andato completamente in fumo.
La Procura contesta inoltre due aggravanti: quella di aver instillato nella vittima il timore di un pericolo immaginario e di aver causato ad essa un danno di ulteriore rilevante gravità.
Il procedimento è attualmente ancora in fase di udienze preliminari ma per la presunta autrice della truffa l’accusa ha ora chiesto il rinvio a giudizio. Nei prossimi mesi, dunque, se la richiesta dovesse essere accolta, per la donna si aprirà il processo davanti al giudice del tribunale.
Proprio poche settimane fa era giunto l’ennesimo appello da parte della polizia di Bolzano riguardo le truffe messe in atto in particolare a danno di persone anziane e soggetti particolarmente vulnerabili. Soprattutto sul web, infatti, sono sempre più frequenti i casi di persone contattate con una scusa e alle quali poi, nei modi più disparati, vengono rivolte richieste di denaro, a volte anche avanzando ricatti di vario tipo. Proprio per questo le forze dell’ordine suggeriscono di non accordare mai prestiti e di non fornire le proprie coordinate bancarie a soggetti conosciuti via web.