Diatec, Mosna elogia Lorenzetti e promuove Mazzone
Diatec, il bilancio di Mosna: «Il giocatore che mi ha colpito di più? Mazzone, una scommessa vinta»
«Angelo Lorenzetti ha dei meriti straordinari, ma ha trovato un ambiente fertile». Sono parole di Diego Mosna, il presidente della Diatec, che traccia un bilancio della Trentino Volley che ha chiuso la regular season al secondo posto. «Il giocatore che mi ha colpito di più? Daniele Mazzone, è una scommessa vinta».
TRENTO Presidente Diego Mosna, Trentino volley ha chiuso la regular season al secondo posto: un risultato non facile né scontato.
«Concordo. Si tratta di un traguardo molto difficile, impegnativo e soprattutto secondo le previsioni, non nostre naturalmente, quasi impossibile da raggiungere. Doppia soddisfazione dunque».
A inizio stagione l’avevate messo nel mirino?
«Con prudenza e umiltà confidavamo di riuscire a piazzarci bene. Il primo o il secondo posto erano quasi un miraggio, un’ipotesi complessa, difficile da prevedere. Ma l’abbiamo concretizzata, quindi l’atteggiamento in campo e fuori è stato quello giusto».
A chi ascrive il merito?
«Non attribuirlo all’allenatore sarebbe una bestialità. Angelo Lorenzetti ha dei meriti straordinari, ma di certo ha trovato un ambiente fertile: se si semina bene sui sassi non cresce nulla, se lo si fa in un campo arato, ben tenuto e concimato i risultati arrivano, anche se la mano del bravo contadino è importante».
Il sorriso che aveva chiesto a Lorenzetti di far tornare sul suo volto a inizio stagione è ricomparso?
«Sì, e con esso l’armonia e la voglia di stare insieme: queste per me sono fra le componenti dei successi, non si può avere solo mega giocatori con cui assemblare squadre come quelle che vediamo dietro di noi in classifica, che dispongono di campioni che sulla carta potevano essere definiti superiori ai nostri. Occorre una miscela diversa».
A proposito di campioni, quale giocatore l’ha colpita di più in questa regular season?
«Giannelli è il più in vista, perché è quello che è cresciuto in maniera straordinaria, ma questo lo sapevamo già. Direi quindi Daniele Mazzone, perché se dei vari Lanza, Nelli, Urnaut conoscevamo il valore, lui è stato una scommessa. Vinta. L’abbiamo preso, accudito, seguito e allenato ed è diventato un giocatore quasi completo e di livello importante».
Avete in mente di apportare degli innesti al roster in vista dei playoff?
«Direi di no, stiamo benissimo e mi sembra non manchi nulla alla squadra. Non dobbiamo affrontare situazioni di particolare difficoltà in infermeria, pertanto lo riterrei uno spreco. Anche perché di giocatori di livello superiore ai nostri non se ne trova».
Nemmeno Matey Kaziyski?
«No, sta ancora giocando in Giappone».
Come vede la serie di quarti di finale dei playoff scudetto che Trento giocherà contro Monza?
«Non dico si tratti di un impegno semplice, ma penso e spero sia alla nostra portata. Se la squadra mette in campo la stessa determinazione, la stessa freschezza e tattica delle ultime partite dovrebbe riuscire a passare il turno. Tutt’altro discorso si dovrebbe fare per un’eventuale semifinale contro Perugia».
Prima, però, c’è l’appuntamento con la gara di andata dei quarti di finale di coppa Cev.
«Una partita ostica, per certi versi imprevedibile, quindi pericolosa e allo stesso tempo determinante. Di buono c’è, però, che il match di ritorno lo possiamo giocare in casa e se per caso dovessimo lasciare qualcosa sul campo di Piacenza avremmo l’opportunità di recuperare. Vogliamo arrivare in fondo a questa competizione: io sono molto fiducioso e spero lo siano anche i giocatori».